Agraria, Blasi replica a Catini e Gambetti

Riceviamo e pubblichiamo

La libera interpretazione del cambio di deleghe tra Bonelli e Stella, compiuta dai giovani esponenti della PDL, almeno crediamo che siano ancora tali, attiene al gioco di ruolo della politica, ma è palesemente viziata da errori di valutazione e scarso esame di coscienza.

La riforma strutturale dell’Ente è stata guidata dall’Assessore Bonelli in maniera indiscutibile, per lui parlano i numeri. Oltre 1200 gli ettari di terreno assegnati in lotti agli agricoltori con contratti pluriennali, e possibilità di accedere ai finanziamenti regionali del PSR, con ulteriore incremento delle entrate dell’Ente. Quanto agli orti, se sono a conoscenza di irregolarità li invitiamo a compiere le relative denuncie agli organi competenti, magari previo sopralluogo con il neo assessore Stella ed il personale dell’Ente.

Quanto alle critiche all’assessore Gino Stella, capiamo che nel centro destra spazio per i giovani ce ne è davvero poco, ma non bisogna per questo essere invidiosi di quello dato e riconosciuto al giovane assessore dell’UDC. Da apprezzare il suo modo di fare politica dove non ci si accontenta di facili allori, ma si cerca la piena consapevolezza dell’Ente gestito per crescere ed essere utili.

Nessuna difficoltà per la giunta Antonelli, paradossale che si passi dalle critiche perché si fa fin troppo a quelle perché si è fermi, dopo aver criticato per un’intera campagna elettorale i cinque anni della precedente amministrazione salvo oggi definirli virtuosi ed esemplari. La coerenza è una virtù da esplorare.

Quanto alle deleghe, prima di criticare, il PDL dovrebbe guardarsi attorno, ricordiamo ai giovani consiglieri per scrupolo, l’affaire Battistoni e le poche ore vissute da assessore prima di lasciare il posto alla Birindelli, il valzer a porta girevole della Provincia di Viterbo, il massacro della giunta della Città di Viterbo, e sopratutto i segretari locali del fu PDL bruciati con il tempo di un fiammifero: per proprietà transitiva mi sa che loro sono più in difficoltà di noi.

Alberto Blasi
Capogruppo PD