Agraria Tarquinia, MoRi: “Il PD ha gettato alle ortiche la vittoria elettorale”

Riceviamo e pubblichiamo

simbolo moderati e riformistiLo psico-dramma andato in scena in queste settimane all’Università Agraria volge ormai tristemente al termine.

Il Pd di Tarquinia ha deciso di gettare alle ortiche la vittoria elettorale del 25 ottobre scorso, e con essa il presidente Blasi, pur di soddisfare le esigenze e gli appetiti di potere di qualcuno e dei tanti sedicenti sindaci in pectore.

Blasi, immolatosi per la causa, è l’agnello sacrificale sulla cui pelle, e su quella degli altri consiglieri del Pd, si è voluto intentare un braccio di ferro con gli alleati, nel tentativo di precostituire soluzioni future a prescindere dalla consultazione preventiva degli elettori. Da ultimo, la verità è uscita alla scoperto: dell’Università Agraria, di Blasi, e soprattutto dei tanti cittadini che il 25 ottobre scorso hanno dato fiducia a questo presidente e a questa coalizione, consegnandogli il governo dell’Ente, ad alcuni arroganti esponenti del Pd locale non è importato nulla. La partita, evidentemente, non si è voluta giocare sul tavolo della coalizione di centrosinistra che aveva vinto ma su altri luoghi e con in testa altri palazzi.

Come Moderati e Riformisti abbiamo chiesto di affrontare le questioni una per volta con il tempo e la calma necessaria, nel tentativo di risolvere la crisi in corso all’Agraria. Ci siamo detti disponibili a modificare lo Statuto, ad individuare figure anche esterne che potessero fornire professionalità e competenze per la soluzione dei problemi finanziari dell’Ente, ad eleggere un presidente del consiglio del partito democratico come da loro richiesto.

Speravamo di ottenere risposte in merito ai problemi amministrativi dell’Agraria, che interessassero il suo rilancio, l’attuazione del programma ed il superamento delle criticità. Niente di tutto ciò.

Abbiamo proposto di cercare insieme, ripartendo proprio dall’Università Agraria, le vere ragioni dello stare assieme in una coalizione di centrosinistra, nella speranza di poter così proseguire anche in futuro l’esperienza in comune.

Oggi prendiamo atto che alcuni esponenti del Pd locale hanno rinunciato al difficile sforzo che la coalizione richiede: quello di lavorare assieme con lealtà, umiltà, senza arroganza e padroni delle ferriere.

Ciò che ci dispiace di più, è che oggi, da questo brutto epilogo, esce danneggiata la nostra città ed i suoi cittadini, che ci hanno dato fiducia.

Per i Moderati e Riformisti, dopo questa brutta esperienza, inizia una nuova fase, che ci porterà alle elezioni comunali del 2017, dove speriamo si possa ripetere con lealtà e coerenza una vera e coesa coalizione di centrosinistra. Ora è il momento dell’impegno e della responsabilità nella costruzione di un vero progetto per Tarquinia, speriamo che il PD voglia condividere questo percorso così come l’innegabile necessità di lasciare ai cittadini la scelta preventiva di chi dovrà guidare la coalizione. Chi vorrà impegnarsi insieme a noi in questa nuova sfida, sarà il benvenuto.

Noi, a differenza di altri, non daremo patenti d’idoneità. A giudicare la nostra capacità e la nostra affidabilità, saranno, per fortuna, ancora i cittadini.

Nel frattempo informiamo che si è costituito il comitato per il SÌ al referendum costituzionale fatto dai MORI di Tarquinia e speriamo che questo momento vitale per il futuro del paese veda l’impegno di tutti a partire dagli esponenti di primo piano del PD locale fino ad oggi tutti protesi a parlare solo contro i MORI.

Ricordiamo, per concludere, che siamo autonomi da tutto e tutti, che abbiamo fatto vincere la provincia e che siamo stati il primo partito all’Università Agraria e che nel centrosinistra in cui vogliamo stare occorre meno arroganza e più rispetto, così funzionano le coalizioni per il bene dei cittadini.

MODERATI E RIFORMISTI – TARQUINIA