Al Cinema Etrusco… “Non c’è più religione”: la recensione di Giulia Serio

La rubrica cinematografica curata da Giulia Serio ci porta oggi in sala a scoprire “Non c’è più religione”, film ancora in sala al Cinema Etrusco di Tarquinia sino al giorno di Natale.

Con il Natale alle porte questa settimana il nostro multisala tarquiniese ci propone la visione di “Non c’è più religione”, commedia all’italiana che vede nel cast comici come Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e Vittorio Gassman, per la regia di Luca Miniero.

Porto Buio è un’isoletta italiana (inventata) collocata verosimilmente nelle Tremiti, e scarsamente abitata da cittadini rigidamente ancorati alle tradizioni, soprattutto quelle natalizie e al loro immancabile presepe vivente, al quale lavorano da diversi mesi.

Al momento della prova generale però gli abitanti del paesello si trovano davanti ad un inconveniente…il ragazzino delegato ad interpretare da anni il bambinello è cresciuto in tutti i sensi e con la sua stazza ed età non può più occupare la culla della Natività. La cosa getta del caos a Porto Buio dato che è un’isola tutt’altro che prolifica e lui risulta essere l’unico bambino. Tuttavia il neosindaco Cecco (Bisio) non si scoraggia, e si reca dalla vicina comunità araba per chiedere in “prestito” un bambino per il presepe da fare a tutti i costi. Peripezie e bisticci, isolani tradizionalisti e xenofobi che rifiutano la rappresentazione di un Messia islamico e indignazione di Suor Marta (Finocchiaro), non evitano tuttavia una collaborazione tra gli abitanti italiani e quelli arabi, che si trovano da tempo sotto l’autorità di Marietto (Gassman), l’amico di vecchia data di Cecco e che convertitosi da tempo all’islam si fa ora chiamare Bilal…

Tra luoghi comuni, clichè, pregiudizi di natura razziale, etnica e sociale, “Non c’è più religione” porta al cinema il sempre attuale tema della xenofobia, del pregiudizio e dell’ostinata avversione nei confronti del “diverso” a suon di gag comiche e ironia; con taglio leggero e sceneggiatura umoristica, ci offre uno spaccato di vita di tipico paesello italiano, a volte rigido e ancorato al tradizionalismo, ma dal cuore buono e genuino. La morale non è troppo originale, con ironia si invita alla tolleranza, alla comprensione e all’integrazione culturale. Classica commedia all’italiana dai toni lievi ma che realizza in mezzo ad un carosello multietnico un processo con capacità critica. Quindi per queste vacanze andate al cinema e regalatevi un paio d’ore di comicità dallo sfondo natalizio!