Riceviamo e pubblichiamo
Le coppie di riproduttori attive sono venti, collocate in gabbie apposite. I piccoli nati dopo la fase di svezzamento, verranno liberati in recinti di ambientamento, preparati con coltivazioni biologiche. Nel recinto gli animali saranno a terra, liberi in uno spazio di tre ettari. Raggiunta la maturità sessuale, dopo circa otto mesi, saranno catturati e venduti a fini del ripopolamento della fauna selvatica. Il solo ATC VT2, che ha competenza per metà provincia, ha acquistato circa 700 esemplari di lepre per il ripopolamento, a un prezzo medio di 120 Euro a capo. Buone le prospettive economiche e di mercato. Previsto il recupero dell’investimento iniziale in tempi brevi. Il convegno darà ulteriori spiegazioni sugli aspetti tecnici, con particolare attenzione alle questioni sanitarie e ambientali. La qualità della produzione sarà garantita dal regime biologico. Ancora una volta l’Università Agraria sceglie la via della sperimentazione, come accaduto con la permacultura, gli studi con il CNR, la biodinamica, mettendo questo patrimonio di conoscenza a disposizione di tutti gli addetti del settore agricolo e zootecnico del territorio.