Antonelli: “La De Alessandris predica male e razzola peggio”

Riceviamo e pubblichiamo

La mia colpa presunta aver elogiato il Presidente Palombi e aver richiamato all’unità dei sindacati agricoli. Evidente che ho molto da imparare da Emidio Palombi, ma temo di non essere il solo.

Non ho colpevolizzato nessuno, tantomeno Confagricoltura che rispetto al pari degli altri sindacati. Quanto ai singoli che rinnegano il ruolo dei sindacati, hanno una posizione legittima, ma a mio modesto parere miope.

Lezioni di stile si possono dare solo quando si è predicato bene e razzolato meglio. Per questo porgo poche semplici domande alla Sig.ra De Alessandris. Non era forse lei stessa, cinque anni fa fautrice dell’unità sindacale ed espressione di una lista che raccoglieva insieme Coldiretti, Cia e Confagricoltura?

Perché cambiare e rompere l’unità se come sosteniamo entrambi si è ben amministrato, forse perché qualcuno non può fare il presidente e lei la vice presidente?

Non fu eletta come rappresentante di quella Coldiretti che oggi demonizza per questioni personali, divenendo e rimanendo peraltro in loro nome vice presidente?

Perché da quando si è candidata alla presidenza dell’Università Agraria nelle file del PDL di cui è capogruppo ed esponente di spicco non si è dimessa dal Consorzio di Bonifica che oggi vuole apolitico?

Perché quando cinque anni fa l’Università Agraria ha designato un suo rappresentante, peraltro agricoltore doc, nella sua stessa lista ha accettato di buon grado senza polemiche?

Quanto a Sara Torresi che reputo donna capace e preparata, non era lei a chiedere quote rosa oltre il colore politico?

Per proprietà transitiva la Confagricoltura è il sindacato del PDL?  Non credo come la CIA non lo è del PD.

Con tutto il garbo possibile temo proprio che non possa ergersi da alcun pulpito. L’Università Agraria, prescindendo dalla politica, sarà dove era cinque anni fa, lì con i sindacati, che la De Alessandris sta rinnegando sconfessando cinque anni di lavoro e probabilmente anche sé stessa.

Un’ultima notazione in democrazia il confronto è essenziale, ma lo è anche il rispetto degli accordi, l’interesse collettivo e l’alternanza, per questo siamo per l’unità dei sindacati veri rappresentanti del mondo agricolo, contro gli assi pigliatutto e la logica degli interessi singolari.

Il Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia
Avv. Alessandro Antonelli