#Comunali2024, Martina Tosoni presenta la squadra: “Siamo qui per far fare alla città un cambio di marcia”

“La politica è anche questo, non solo una cosa brutta o incoerente: la politica è anche aggregazione e questa è una esperienza di vita, anche e soprattutto per chi non l’ha mai provata sino a oggi. A loro, alla mia squadra, va il mio ringraziamento: da candidata, da cittadina, da componente di questo gruppo che, quando qualcuno vive una difficoltà, gli si stringe attorno”: il filo conduttore della presentazione della lista Tarquinia Insieme a sostegno della candidatura di Martina Tosoni a sindaco vive tutta sul concetto di gruppo, con tutti i componenti l’uno affianco all’altro per incontrare la stampa.

A guidarli, naturalmente, la candidata, che racconta la propria versione sulle ultime ore prima della consegna delle liste in Comune. “Eravamo partiti con due liste, – le parole di Martina Tosoni – quella che vedete ora e quella composta da due alleati che, poi, non si sono verificati tali. Una parte, quella facente capo all’UDC, è confluita con Giulivi, quella legata alla Lega, ma a quanto leggo forse non più, si è spostata con Bacciardi la sera prima della presentazione delle liste, dopo aver forzato per fare un passo indietro che il gruppo, e non io da sola, ha deciso di non fare. Ne abbiamo anzi fatto uno in avanti per Tarquinia e oggi ci rendiamo conto di quanto importante sia: parliamo con tante persone e capiamo quanto distacco ci sia tra amministrazione pubblica e sociale, una ferita aperta che vogliamo cucire parlando con le persone e stando tra loro”.

“Certo, c’è molto dispiacere, ed è chiaro che ciascuno democraticamente può fare quel che vuole. Noi non abbiamo mai avuto dubbi che saremmo comunque andati da soli, perché questo è un gruppo saldo, tanto che alcuni di quella lista sono voluti restare con noi. È venuta fuori la parte brutta della politica ma, grazie ai due esempi di buona politica che ho avuto, Luigi Daga e Sergio Benedetti, quando qualcosa va storto ho imparato a pensare a una politica che si impegna e va oltre le scorrettezze”. “E comunque è forse meglio così: – rincara la dose Matteo Costa – se qualcuno non ci credeva, meglio averlo scoperto subito e aver tenuto saldo il gruppo e il senso del progetto”.

Toccando i temi del programma, Martina Tosoni spiega come “mille sarebbero le problematiche di cui parlare o i progetti da fare, dal PAI al porto turistico, ma prima vogliamo riportare Tarquinia a un concetto di umanità in cui chi si impegna lo fa per la missione del bene comune, grazie a un gruppo di persone con varie personalità e competenze, che ricopre tutti gli interessi e le esigenze del territorio, con storie e professioni diverse, per dare una risposta a 360 gradi”.

Parlando di programma, primo accenno sul sociale – “sul quale, da dopo Ada Iacobini, si è fatto troppo poco” – e all’economia – “bisogna ascoltare gli imprenditori di questa città, agricoli e non solo, che non hanno mollato nemmeno nel periodo terribile del Covid” –, passando per le Saline – “si stava lavorando col Demanio, ma le difficoltà caratteriali che emergono sui tavoli a volte sono determinanti: andrebbero riprese le fila, riconvocati i tavoli e ci sarebbero bandi interessanti per arrivare a meta” – e viabilità: “l’anello va aperto e vanno modificati gli orati, anche se sento in queste ore che sia stata modificata: forse sognavo. Non parlo di fare opere faraoniche, ma penso che realizzare un parcheggio, in un comune, sia ordinaria amministrazione”. Poi cimitero, skate park, turismo e destagionalizzazione.

Ma prima dei saluti la candidata rivendica alcuni progetti ora in atto: “Quelli per l’ex mattatoio, per la cartiera e per il CALE li ho seguiti in prima persona e nessuno potrà negarlo: me ne sento un po’ madrina e ne sono fiera”. Sul futuro elettorale nessuna presa di posizione: “Accordi dopo il primo turno? Per ora siamo concentrati a cercare voti per andare al ballottaggio. Ci siamo candidati per un cambio di marcia, per cambiare le carte in tavola, e per ora nessuna proposta ci ha attratto abbastanza. Non possiamo fare altro che correre per e vincere”.