Autostrada: la posizione dell’Università Agraria

Riceviamo e pubblichiamo

In merito agli articoli apparsi di recente sui giornali, volti a coinvolgere il Consiglio di Amministrazione della Università Agraria sulla vicenda del nuovo tracciato autostradale ci sembra opportuno diramare la presente nota al fine di chiarire la posizione dell’Ente.

Paradossale che i consiglieri comunali come l’amico Marco Tosoni chiedano all’Università Agraria di divenire luogo di confronto pubblico, su un tema del quale, pur tenendo alta l’attenzione, non abbiamo conoscenza diretta. Non siamo infatti in possesso del nuovo tracciato, né siamo stati resi parte nella sua redazione, né informati sulla sua evoluzione e questo semplicemente perché non risultano coinvolti terreni di proprietà della nostra Università Agraria.

Continuiamo a privilegiare il dialogo istituzionale, consapevoli che con coerenza continueremo a richiedere per nostra parte in via prioritaria un adeguamento dell’Aurelia e in alternativa un tracciato il più possibile aderente all’attuale corso dell’arteria, capace di garantire la viabilità secondaria con specifico riferimento alle imprese agricole e non interessati dal percorso. Reputiamo fondamentale la tutela dell’ambiente in cui viviamo, per questo speriamo di non vedere più l’assurdo spettacolo di migliaia di macchine in fila sull’Aurelia con i motori accesi e i tubi di scappamento ad inondarci di veleno, questo è quanto accade oggi e va sicuramente superato, per non parlare della sicurezza di chi transita su una strada che ha mietuto fin troppe vittime innocenti. Non si può e non si deve accettare supinamente ogni modifica, ma si ha l’obbligo di contribuire a migliorare il territorio in cui viviamo.

Non vorremmo che in vista della prossima tornata elettorale in molti siano alla ricerca di una platea in cui far valere le proprie ragioni e soprattutto aprire nuovi fronti di polemica strumentali al voto, situazione alla quale non si presterà l’Università Agraria.

Quanto ad altri contributi decisamente sopra le righe, valga il riferimento al regolamento sul funzionamento del consiglio, è sufficiente la richiesta sottoscritta da almeno 1/5 consiglieri per ottenere la convocazione del Consiglio di Amministrazione, inutile stracciarsi le vesti sui giornali quando si possono fare atti concreti, anche i consiglieri, non solo il Presidente, possono chiedere la Convocazione, basta solo farlo non solo dirlo.

Pierangelo Conti