
Amarezza, nel basket tarquiniese, al termine di un venerdì di forte passione cestistica: dopo un pomeriggio dedicato ai talenti femminili dell’Interzona Under 15 nazionale, Gara 1 della semifinale playoff manda a letto i tifosi gialloneri con una sconfitta. Tra Basket Pegaso Vivaio Zannoli e Vigna Pia, infatti, la spuntano gli ospiti per 60 a 47 e ai gialloneri, ora, serve l’impresa in terra romana per tenere aperta la serie e guadagnarsi un’eventuale Gara 3 ancora in casa.
Il Vigna Pia che si presenta al Palazzetto non è la stessa squadra che era venuta in regular season, forte di alcuni innesti di talento: il Pegaso lo sa e contrappone l’intensità difensiva che serve per tenere sempre a vista gli ospiti. I due tentativi di allungo del Vigna Pia – subito in avvio e a metà secondo quarto – vengono perciò rintuzzati dai padroni di casa, che paiono però mancare di lucidità in attacco, anche per merito della difesa ospite.
La svolta per il Pegaso pare arrivare a inizio ripresa: appena usciti dagli spogliatoi i ragazzi di coach Crocicchia trovano infatti il primo tiro da tre punti del match e arrivano a +6, impedendo per minuti interi agli ospiti di segnare. Pare il momento della svolta, ma il Vigna Pia inverte i ruoli e, chiudendo bene dietro, ricostruisce con pazienza e si porta al pari con cui si chiude il terzo quarto: al Pegaso, in verità, in questo frangente mancano un filo di precisione e sfortuna.
Probabilmente proprio le basse percentuali su tiri liberi e, ancor di più, tiri dall’arco fanno la differenza nel parziale decisivo: l’inizio del quarto finale, infatti, vede Vigna Pia piazzare tre canestri da tre che spaccano la partita, mentre i tentativi di risposta del Pegaso non vanno a segno – i locali chiuderanno con una sola conclusione da tre in tutto l’incontro – anche risputati dal ferro con un briciolo di mala sorte. La vittoria ospite è però meritata e legittimata, dal finale, anche da qualche bella combinazione: quelle che il Pegaso aveva ben arginato per tutto l’incontro e che diventano possibili quando la rassegnazione assale i giocatori e un pubblico comunque straordinario sino alla sirena finale.
Ora tra una settimana Gara 2, a cui il Pegaso deve presentarsi con la stessa furia agonistica mostrata per oltre tre quarti di match, alla quale provare ad aggiungere una fase offensiva più collettiva e precisa: impresa non facile sul parquet romano, ma proprio la spalle al muro potrebbero liberare i gialloneri da una tensione che, inevitabilmente, ieri ha giocato un ruolo importante.
