Coronavirus, dalla Regione Lazio 21 milioni di euro a sostegno di famiglie ed enti del terzo settore

Riceviamo e pubblichiamo

“Siamo vicini ai cittadini e alle famiglie piegati dagli effetti economici e sociali del coronavirus”. Lo afferma il vice presidente della X commissione Enrico Panunzi, a commento dell’approvazione di due importanti provvedimenti da parte della Giunta della Regione Lazio. Il primo è lo stanziamento di 19 milioni di euro per “garantire un sostegno economico alle famiglie in situazione di contingente indigenza economica derivante dalla emergenza epidemiologica Covid-19, per il tramite dei Comuni, mediante l’erogazione di buoni spesa e pacchi di diversi generi alimentari e spese per medicinali”. A Roma Capitale andranno 7 milioni di euro. Per i comuni del Lazio sono destinati 12 milioni di euro, per una ripartizione che si attesta intorno ai 4 euro ad abitante. Il secondo è l’erogazione di 2 milioni di euro a favore degli enti del terzo settore che, per l’emergenza, sono impegnati in iniziative di sostegno alla popolazione come l’acquisto, la distribuzione o la consegna a domicilio di pasti, beni di prima necessità, farmaci, alimentari, prodotti per igiene e profilassi e di dispositivi di protezione individuale. Ai fondi regionali si aggiungerà un primo stanziamento di circa 37 milioni di euro, messo a disposizione dal Governo in base al principio di bilanciamento tra reddito pro capite e numero di abitanti. 15 milioni per Roma Capitale. Quasi 22 milioni di euro per i comuni del Lazio, per una ripartizione di oltre 7 euro ad abitante.
“Il criterio di assegnazione dei fondi è in base alla popolazione – prosegue il consigliere regionale del Pd Panunzi -. Tra fondi regionali e dello stato superiamo 11 euro ad abitante, che non significa 11 euro a testa. Le risorse saranno affidate ai comuni che dovranno verificare la residenza e le condizioni dei destinatari. Si va per necessità. Non sono provvedimenti “erga omnes”. Il principio che viene seguito, come in tutti i provvedimenti in questa fase di emergenza, deve essere quello della spendibilità immediata dei soldi. Perché servono adesso per i buoni spesa, i pacchi alimentari e le medicine. E al riguardo si è cercato di semplificare e velocizzare gli interventi. Imprescindibile poi la collaborazione con gli enti terzo settore, che svolgono un ruolo essenziale per le fasce sociali più deboli. Continua l’ottimo lavoro dell’assessora alle politiche sociali, welfare ed enti locali Alessandra Troncarelli”.
Per accedere ai fondi del provvedimento da 19 milioni di euro, va presentata domanda al segretariato sociale territorialmente competente (anche per via telefonica o mail) oppure bisogna essere segnalati da parte degli enti del Terzo settore. Tra i requisiti richiesti, l’essere in carico ai servizi sociali comunali oppure trovarsi in una situazione di bisogno a causa dell’emergenza derivante dalla epidemia, previa autocertificazione soggetta a successiva verifica.
Il buono spesa o pacco alimentare ha un valore di 5 euro a persona al giorno, elevabile a 7 euro in caso in cui il destinatario sia un minore. Al fine di raggiungere il maggior numero di soggetti possibile, il massimo importo concedibile per singolo nucleo familiare ammonta a 100 euro a settimana. Le spese per medicinali sono riconosciute in base alla situazione di disagio economico, fino a un massimo di 100 euro al mese.
I Comuni provvederanno tempestivamente all’erogazione dei buoni spesa o dei pacchi alimentari ai beneficiari, anche attraverso l’attivazione di accordi con le catene di distribuzione alimentare o con singoli esercizi per il servizio di consegna a domicilio. Fondamentale sarà anche il ruolo degli uffici di piano dei distretti socio-sanitari a supporto dei singoli Comuni.