Coronavirus e ripartenza: quando riapriranno i negozi di abbigliamento a Londra nel Regno Unito?

Sebbene i negozi di abbigliamento nel Regno Unito siano chiusi da marzo a causa del lockdown per il coronavirus, alcuni di essi si stanno preparando a riaprire il mese prossimo.

Alcuni rivenditori non essenziali potranno infatti iniziare a rialzare le serrande, anche se molti potrebbero dover pagare pesantemente il peso degli abiti in magazzino che ora sono fuori stagione.

La scorsa settimana il governo ha dichiarato di voler “aprire la vendita al dettaglio non essenziale quando e dove sarà sicuro farlo”, se i rivenditori potranno seguire le nuove linee guida sulla sicurezza e garantire che le persone possano mantenere una distanza di 2m quando possibile. Un’opportunità da attivare in varie fasi a partire dal primo giugno.

Il governo ha anche affermato che fornirà ulteriori indicazioni su quali imprese saranno autorizzate ad aprire, e quando.

Marks and Spencer, uno dei maggiori rivenditori di abbigliamento del Regno Unito, che ha tenuto aperti i suoi negozi di alimentari con le aree dedicate alla moda bloccate durante la pandemia, ha dichiarato: “Stiamo lavorando per riaprire altre aree dei negozi a partire da giugno. I nostri 290 negozi che vendono sia abbigliamento che cibo sono guidati da un unico manager – il che significa che hanno già una buona conoscenza operativa delle misure igieniche necessarie, di come gestire il distanziamento sociale e il flusso dei nostri clienti dentro e fuori dal negozio”, ha spiegato un portavoce dell’azienda.

Successivamente, un altro colosso dell’abbigliamento ha affermato che “darà la priorità all’apertura ai negozi fuori città”, spiegando che i negozi di maggiori dimensioni potrebbero adattarsi alle nuove linee guida più facilmente e che parcheggi e spazi esterni più grandi potrebbero aiutare a gestire le code. “Abbiamo in atto piani per la riqualificazione dei nostri negozi, pronti a riaprire in un mondo socialmente distanziato”. Tali misure includono l’installazione di schermi presso le casse, la presenza di stazioni di sanificazione nei negozi e il controllo del numero di clienti che possono entrare nei negozi contemporaneamente.

I negozi di abbigliamento del Regno Unito sono stati colpiti da enormi cali delle vendite dall’inizio della pandemia, cercando di recuperare il terreno perduto con offerte per incoraggiare gli acquirenti ad acquistare dai loro siti Web.

Venerdì M&S ha lanciato la sua “rainbow sale”, che dona il 10% degli incassi a enti di beneficenza del NHS. Anche Boohoo, Fat Face, French Connection, Gap, JD Sports, Next, Superdry e Topshop hanno offerto sconti sino al 50%. Altri negozi tra cui Asos, Clarks, Dune, Debenhams, John Lewis, Karen Millen, New Look, Office e Quiz hanno proposto affari a prezzi più bassi durante la pandemia.