Coronavirus nel Regno Unito, la situazione: probabile l’estensione delle misure restrittive sino al 7 maggio

Un prolungamento delle restrizioni per limitare la diffusione del coronavirus di almeno altre tre settimane, quindi sino al 7 maggio: è quanto si prevede disporrà il Foreign Secretary Dominic Raab per il Regno Unito, stando almeno alla stampa britannica.

Il segretario agli Esteri ha mostrato un certo, cauto ottimismo quando ha rivelato che gli ultimi dati suggerivano che il Regno Unito sta “iniziando a vincere questa lotta”, tre settimane dopo l’imposizione delle restrizioni.

Raab, che sta sostituendo il primo ministro Boris Johnson alle prese con il recupero dopo il contagio da Covid-19, ha insistito comunque sul fatto che il virus non aveva ha superato il suo picco e che è “troppo presto” per parlare di un allentamento delle misure. E secondo il Times, Raab riferirà giovedì alla nazione che le misure restrittive non saranno revocati per almeno altre tre settimane.

Parlando nella conferenza stampa di ieri, lunedì 13 aprile, a Downing Street, Raab ha elogiato i cittadini britannici per essere rimasti a casa durante il fine settimana di Pasqua e ha aggiunto: “Il nostro piano sta funzionando. Per favore, restaci fedeli e attraverseremo insieme questa crisi.”

I dettagli su come alla fine verrà messo fine al lockdown non sono ancora chiari, con il governo che si è ripetutamente rifiutato di delineare la sua “exit strategy”. Gli scienziati che consigliano l’esecutivo dovrebbero incontrarsi questa settimana per rivedere le ultime cifre, ma Raab ha insistito sul fatto che è fondamentale non allentare la presa sul distanziamento sociale. L’OMS ha a tal proposito più volte affermato che le restrizioni dovrebbero essere revocate lentamente e non “tutte in una volta” per evitare una ripresa del virus e il governo sta ancora affrontando critiche sul fatto che sarebbe stato possibile salvare più vite se il blocco fosse stato implementato in precedenza.

Il Dipartimento per la salute ha dichiarato che 11.329 persone sono morte negli ospedali del Regno Unito domenica alle 17:00, con molte altre attese nelle case di cura: ciò significa che il Regno Unito ha registrato un numero di decessi maggiore rispetto a qualsiasi altro Paese tranne Stati Uniti, Italia, Spagna e Francia.

Ma in tema di confronti, Raab ha respinto qualsiasi paragone con altri paesi, affermando che la vicenda è dipesa dalle circostanze particolari di ogni nazione e da quanto queste fossero distanziate lungo la curva di diffusione del coronavirus.

Il governo continua inoltre a subire pressioni sulla carenza di dispositivi di protezione individuale (DPI) per il personale del servizio sanitario nazionale in prima linea, a seguito della morte di un numero crescente di operatori sanitari.