Coronavirus nella Tuscia, guarito un operatore sanitario dell’ospedale di Tarquinia

ospedale tarquinia

Riceviamo dalla Asl di Viterbo e pubblichiamo

Un nuovo caso accertato di positività al COVID-19 è stato comunicato, entro le ore 12, dalla sezione di Genetica molecolare di Belcolle al Team operativo Coronavirus della Asl di Viterbo.

L’ultima persona con referto di positività è in isolamento domiciliare ed è residente nel comune di Valentano.

Il Team operativo Coronavirus ha attivato le misure di prevenzione e di protezione, al fine di contenere la diffusione del virus, irrobustendo la catena dei contatti stretti, con la preziosa collaborazione con l’Amministrazione comunale.

In totale, alle ore 12 di questa mattina, i casi di positività al COVID-19, residenti o domiciliati nella Tuscia, salgono a 451, di cui 20 sono i casi accertati in strutture extra Asl.

Oggi è stata comunicata ai soggetti istituzionalmente competenti la guarigione dal COVID-19 di 14 pazienti, avendo ricevuto la refertazione di negatività rispetto a due tamponi eseguiti consecutivamente a distanza di alcuni giorni.

I cittadini sono residenti, o domiciliati, nei seguenti comuni: 11 a Celleno, 1 a Montefiascone, 1 a Viterbo e 1 a Tolfa. Quest’ultimo è un operatore sanitario dell’ospedale di Tarquinia, mentre gli 11 negativizzati di Celleno sono tutti ospiti della casa di riposto Villa Noemi.

Al momento, delle persone refertate positive al Coronavirus: 105 stanno trascorrendo la convalescenza nel proprio domicilio, 10 sono ricoverate nel reparto di Malattie infettive. Sale a 314 il numero delle persone negativizzate e resta a 22 il numero delle persone decedute, a cui occorre aggiungere il paziente residente nella Tuscia e deceduto in una struttura ospedaliera fuori provincia.

Dall’inizio dell’emergenza COVID, nella provincia di Viterbo sono stati effettuati 10522 tamponi, 174 nelle ultime 24 ore. Ad oggi 349 cittadini sono in isolamento domiciliare fiduciario, 3427 hanno invece concluso il periodo di isolamento.

FOCUS INDAGINE REGIONALE DI SIEROPREVALENZA

Prosegue anche nella Asl di Viterbo l’indagine di sieroprevalenza per la ricerca degli anticorpi diretti verso il virus SARS- CoV-2, avviata dalla Regione Lazio.

A partire da lunedì scorso, nei primi tre giorni di attività, sono stati processati 1183 test sierologici, eseguiti sul personale delle forze dell’ordine e sugli operatori sanitari della Asl di Viterbo. Di questi solo 13 (l’1,098% del totale) hanno rilevato la presenza di anticorpi al COVID-19 e, quindi, un pregresso contatto della persona con il virus. Come da linee guida regionali, queste 13 persone saranno sottoposte a tampone nasofaringeo dal Team operativo Coronavirus.

Inoltre, nella giornata di ieri, sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio, è stata pubblicata la determina della Direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria che disciplina il percorso di esecuzione e di registrazione dei test sierologici, mediante prelievo venoso, e che approva l’elenco dei laboratori abilitati. La determina è scaricabile online sul sito SaluteLazio.it.

In applicazione della direttiva regionale, a partire da questa mattina, presso l’ospedale di Belcolle è entrata in funzione la postazione drive in per l’esecuzione gratuita dei tamponi nasofaringei sui residenti della provincia di Viterbo che, avendo effettuato privatamente il testo sierologico in una delle strutture accreditate, sono risultati positivi allo stesso. La postazione è attiva dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, e il sabato, dalle 9 alle 14.

Al servizio si accede liberamente, seguendo il percorso dedicato e segnalato da un apposito sistema di orientamento, previa ricetta dematerializzata del medico di medicina generale, o del pediatra di libera scelta, che deve contenere il codice di esenzione.

Il cittadino ha l’obbligo di recarsi presso la sede drive in di Belcolle da solo, e con un mezzo autonomo, a partire dal giorno successivo alla prescrizione ed entro 48 ore dalla stessa, dotato della tessera sanitaria e della ricetta. Da subito, e in attesa del referto del tampone nasofaringeo eseguito, la persona deve rispettare le norme legate al distanziamento sociale, anche all’interno della propria abitazione.