Da Porto Clementino al porto turistico a San Giorgio, Moscherini: “Presenteremo il progetto al consiglio comunale”

“Come Cantiere della Nuova Politica presenteremo al consiglio comunale un progetto, unico ma articolato, che riguardi le aree tra Porto Clementino e San Giorgio, per difendere quei tratti di spiaggia dall’erosione, tutelare l’oasi delle Saline dalle mareggiate e garantirne una riqualificazione e riorganizzazione turistica, partendo dal progetto di un porto turistico proprio all’altezza di San Giorgio”. Se ne era parlato, lo scorso 13 luglio, in un convegno, torna sul tema oggi Gianni Moscherini: il consigliere d’opposizione chiarisce l’iter e riassume il progetto, tornando su uno dei suoi cavali di battaglia elettorali.

“L’idea è quella di creare delle strutture di difesa da mareggiate e erosione – spiega – che possano combinarsi con nuove infrastrutture. A Porto Clementino, ad esempio, vorremmo verificare le possibilità di recupero di quanto crollato, e destinarlo ad un progetto di piccolo molo d’attracco dove i pescatori anche amatoriali possano distribuire il pescato del giorno. Per le Saline, invece, la priorità è difendere l’oasi dall’invasione delle acque, e per questo lavoriamo assieme al dottor Giuseppe Nascetti, con l’idea di recuperare anche le strutture abbandonate del borgo e studiarvi una piccola fabbrica del sale, che pare abbia caratteristiche anche curative molto interessanti, ed un centro per la talassoterapia”.

Poi San Giorgio, già trattato la settimana scorsa in tema urbanistico e ora interessato per quanto riguarda la costa. “Lì intendiamo realizzare un porticciolo turistico che termini con l’attracco per piccole navi da crociera, quelle su cui, generalmente, viaggiano i croceristi più ricchi. – la spiegazione di Moscherini – Nel tratto iniziale, con un pescaggio ridotto, realizzeremo l’oceanario; per poi raggiungere distanza e profondità tali per accogliere le barche e la nave”. Un progetto di cui ha parlato anche il professor Massimo Guarascio, già responsabile della sede civitavecchiese di Ingegneria della sicurezza della Sapienza – che ha confermato le ragioni storiche e ambientali/naturalistiche del progetto. Evitando, per ora, di parlare dei costi: “Non parlerei di una cifra assoluta – ha gliassato – ma di un bilancio di spesa e vari obiettivi da raggiungere per capire se il progetto può essere un attrattore”.

“Della nota spese parleremo nel progetto preliminare – interviene Moscherini – che intendiamo chiudere entro venti giorno, massimo un mese, per poi sottoporlo al consiglio comunale: dove non si approverà un bilancio, ma un progetto, al quale dovranno poi concorrere molteplici e diversi finanziatori, naturalmente sia pubblici che provati. Anzi, chiunque abbia osservazioni, critiche, suggerimenti o consigli, sono molto ben accetti: i tecnici ci lavoreranno sopra in vista della stesura del preliminare”.