“Dall’amministrazione scelte scellerate e zero dialogo”: a Tarquinia i Divini Commercianti pronti alla protesta

(s.t.) “Purtroppo non abbiamo altra scelta che alzare la nostra voce di protesta contro le ultime, scellerate scelte di questa amministrazione”: conferenza stampa, stamani, in piazza Matteotti, ai piedi del palazzo comunale, da parte dei componenti il direttivo dell’associazione Divini Commercianti, sodalizio che rappresenta oltre 100 attività del territorio di Tarquinia.

Argomento sul tavolo, i difficili rapporti con l’amministrazione comunale e le scelte di quest’ultima in tema di viabilità e commercio, fortemente contestate dall’associazione.

“Da mesi – esordisce il presidente Gino Stella – chiediamo un incontro, sia tramite pec che con chiamate anche informali, ma niente: non si riesce a fare una riunione pubblica con l’intero direttivo”.

“E già un primo, importante punto d’incontro sarebbe la comunicazione – gli fa eco il consigliere Lucio Mattioli – con un’associazione che rappresenta una grossa fetta del tessuto economico della città. Magari, ancor meglio, la creazione di un tavolo permanente per confrontarsi: sarebbe un punto di partenza per far crescere l’economia del paese”.

“Che sia chiaro – incalza Stella – noi vogliamo solo poter lavorare. In un periodo che è già di enorme crisi per le cause globali che tutti conosciamo, dai problemi legati al Covid all’aumento vertiginoso delle bollette, se ci mettiamo anche certe scelte strane e fuori dal normale da parte dell’amministrazione siamo in difficoltà. Isole pedonali, chiusure improvvise, parcheggi a pagamento: giorno per giorno questi provvedimenti danneggiano le attività del paese. E crediamo tutti di essere giunti a punto di non ritorno”.

“Prediamo l’autoscan: – continua Stella – in un periodo in cui tra le impalcature per il 110% in tante vie della città, con due aree parcheggio in parte indisponibili per lavori o per i container delle scuole, fossi il sindaco prima di mandare i vigili con l’autoscan proverei a trovare una soluzione per i parcheggi, dato che non ce ne sono nemmeno per i cittadini. O quantomeno creare zone di carico e scarico, che chiediamo da mesi. Invece pare una guerra alle attività commerciali: eppure siamo ricchezza per il paese e diamo lavoro a tante persone”.

Ma l’associazione ha provato a confrontarsi con il Comune? “Sì, avevamo incontrato Serafini già prima del Covid, spiegando come ad esempio fossimo assolutamente d’accordo a una ZTL, ma estiva, da maggio a settembre. O come fossimo pronti a studiare aperture serali in occasione di eventi di spessore, dando la disponibilità al contribuire per sostenerli anche in termini di organizzazione. Ma se il vicesindaco viene in riunione e ci dice, davanti a più persone, che non si chiuderà il centro storico e poco dopo, invece, il sindaco fa l’esatto contrario, vuol dire che c’è qualcosa che non va anche nell’amministrazione”.

“Abbiamo chiesto di rivedere alcuni punti della politica comunale sul commercio, senza ottenere nessuna risposta. Ora scopriamo nuovi parcheggi a pagamento e altre chiusure, e ci sembra tutto tranne che turistico o economico. Per cui, dopo l’ennesima pec, abbiamo deciso di attivare una protesta costruttiva per farci ascoltare e tornare a collaborare con questa amministrazione comunale”.

Ma su quali punti si può ricostruire un dialogo tra Comune e associazione commercianti? “Ad esempio dall’abbattimento di Tari e tariffe comunali alle attività che hanno subito perdite, da un rinnovo dei finanziamenti per progetti finalizzati al rilancio e all’ammodernamento dei locali, o ancora dall’idea di parcheggi non tutti a pagamento, o quantomeno, ad esempio, quelli fuori dalle mura liberi nei sabati e domenica. E poi va tolta la ZTL, soprattutto serale, che causa danni in particolare al settore della ristorazione: sino a maggio non ha senso di esistere”.

“L’associazione commercianti – conclude Stella – esiste, funziona e riunisce i commercianti di tutto il territorio, non solo nel centro storico. Raccoglie oltre 100 attività, che assieme sviluppano una mole enorme di fatturato, garantendo circa il 30% dei posti di lavoro di questo paese. Eppure con noi non c’è alcun dialogo. Ci auguriamo perciò che dopo questa intervista qualcuna delle nostre proposte venga accolta dall’amministrazione, altrimenti siamo pronti a manifestare in piazza”.