Dipendenti Coop-ex InGrande in mobilità: fumata grigia dall’incontro a Roma con l’azienda

Manifestazione_InGrande-5Un incontro durato un paio d’ore, concluso in pratica con un nulla di fatto e la convocazione di un nuovo tavolo per il 29 aprile prossimo. Non porta grosse novità l’incontro svoltosi ieri a Roma tra i dipendenti ex InGrande, ora Coop, messi in mobilità e la proprietà.

“Praticamente un proforma – spiegano i dipendenti del punto vendita di Tarquinia – crediamo i toni della contrattazione potranno cambiare già dal prossimo incontro”.

Resta in stallo, quindi, la vicenda dei venti dipendenti tarquiniesi per cui ad inizio aprile è scattata la mobilità, a seguito della decisione di Coop di chiudere il punto vendita InGrande a Tarquinia (ma anche a Ciampino, Ariccia e Anagni): dopo la manifestazione di lunedì 18 aprile, da oggi i ragazzi si stanno organizzando per un volantinaggio informativo per sensibilizzare l’opinione pubblica di Tarquinia.

Dal Comune della Città tirrenica, intanto, arrivano notizie poco incoraggianti: dopo una lettera in cui si chiedeva a Distribuzione Roma – società Coop cui fanno capo i dipendenti ex InGrande – aggiornamenti sulla situazione dei dipendenti del supermercato tarquiniese, la stessa ha risposto parlando di “andamento complessivo fortemente negativo” e dati “abbastanza eloquenti”, giungendo ad una “situazione complessiva che ha reso indifferibile la definizione di un piano di razionalizzazione e riorganizzazione della rete di vendita”. Da qui, “considerato il carattere strutturale della situazione illustrata – continua la nota – e dell’assoluta impossibilità di individuare soluzioni alternative, compreso il ricorso ad ammortizzatori sociali, la decisione presa è quella di procedere alla collocazione in mobilità del personale in esubero”. Distribuzione Roma, quindi, non fa altro che ribadire al Comune quanto già comunicato ad inizio aprile ai dipendenti.

Soluzione, quella adottata dall’azienda, che appare in evidente contrasto con l’impegno assunto in Prefettura, il 14 gennaio scorso, dal proprio rappresentante Massimo Maienza – nelle immagini sotto il testo integrale del verbale della seduta – che, pur già consapevole della perdita di concorrenzialità del punto vendita, tanto da manifestare l’intenzione di trovare un acquirente, garantiva di fronte al Vice Prefetto Aggiunto Andrea Nino Caputo il rispetto dei due punti fermi indicati dal Vice Prefetto stesso: cioè la definizione di percorsi riconoscibili per la ricerca di eventuali compratori e l’impegno nella ricerca di soluzioni per tutti i dipendenti.

Poi la spiacevole sorpresa dell’avvio della mobilità, con la conseguente reazione di protesta dei venti dipendenti trovatisi nella triste situazione che, almeno a parole, tutti sembravano voler scongiurare.