Euterpe 2018: a Tarquinia tre giorni dedicati allo studio della musica nelle civiltà mediterranee

Riceviamo e pubblichiamo

Una Scuola assai particolare, che offre l’opportunità di entrare in culture e mondi sensoriali scomparsi da millenni, attraverso lo studio dei doppi aerofoni che circolavano anticamente nell’area mediterranea, tra Grecia, Roma e oltre.

Sarà Tarquinia o ospitare nell’ambito dell’EMAP, dal 3 al  6 maggio, Euterpe 2018. Callum Armstrong e Barnaby Brown (nella foto), specialisti assoluti della materia, guideranno una classe di musicisti provenienti da dieci paesi diversi in un viaggio alla scoperta delle rinnovate qualità espressive di questi antichi e – fino ad oggi – misteriosi strumenti. Un percorso che include anche l’interazione possibile con l’artista che li fa ri-suonare oggi e approda, nel giorno conclusivo del programma, all’immediata condivisione del lavoro svolto con un pubblico di appassionati e curiosi.

Domenica 6 maggio, dalle 16,30, nella Biblioteca Comunale di Tarquinia conferenza  aperta animata da tutti gli esperti e i musicisti coinvolti in questa particolare esperienza e in generale nello studio della musica delle antiche civiltà europee; a seguire Harrison Birtwistle e Melinda Maxwell, ospiti d’onore della Scuola, illustreranno il mito di “Harry e Orfeo”. Alle 18 i musicisti invece usciranno nelle strade di Tarquinia per improvvisare un flash mob che terminerà nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale, dove è previsto un concerto finale ispirato al Pythikos nomos.

Euterpe 2018 (il programma completo qui), al pari del Laboratorio di Dioniso di cui  rappresenta l’evoluzione, è un’attività sviluppata in seno all’EMAP (European Music Archaeology Project), un inedito viaggio nel tempo ai confini tra archeologia, arte e scienza che ha permesso di ricostruire per la prima volta repliche perfette degli strumenti musicali più affascinanti e spettacolari dell’Antica Europa.