Giornate FAI di Primavera: il 23 e 24 marzo alla scoperta dei “Castelli dell’Amiata”

Riceviamo e pubblichiamo

1.100 luoghi aperti in 430 città italiane: questi i numeri più significativi della ventisettesima edizione delle Giornate FAI di Primavera. Il tema scelto quest’anno dalla delegazione FAI di Grosseto è quello dei castelli e dei borghi fortificati nell’area amiatina, con l’apertura straordinaria di strutture di proprietà privata e due itinerari per la prima volta diversificati tra il sabato e al domenica. Sabato 23 marzo, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, sarà eccezionalmente aperto al pubblico il castello di Castiglion del Torto, a Castiglioncello Bandini, nel comune di Cinigiano. Per questa possibilità il FAI ringrazia i proprietari: la famiglia Pagliarin. Dopo il taglio del nastro con il sindaco del Comune di Cinigiano sono previste al mattino visite guidate a cura dei ragazzi della 2 D scuola Media Michelangelo Buonarroti e dalle ore 15 e 30 racconti brevi di e con Flavia Musella. Come evento collaterale alle ore 10, nella sala consiliare del Palazzo comunale si terrà il convegno dell’Isgrec  “Sulle leggi semplici e immutabili si fonda la felicità dei popoli. La Toscana e la Maremma lorenesi, un modello per l’Europa”. (Per pranzare Bar Ristorante Becagli Claudio 3391504611 tel 0564-962035 via provinciale Stribugliano gradita prenotazione; oppure bar Ristorante La Rosa dei Venti 3791873158 Castiglioncello Bandini gradita prenotazione.) Il sabato sarà possibile visitare inoltre Rocchette di Fazio nel comune di Semproniano, scenografico borgo medievale alle porte della Riserva naturale di Bosco Rocconi. Domenica 24 marzo, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, le Giornate Fai di Primavera garantiranno, invece, l’apertura straordinaria del Castello della Triana nel comune di Roccalbegna, con la visita del borgo di Roccalbegna. Per l’apertura straordinaria del Castello si ringrazia la società di esecutori delle pie disposizioni di Siena. Ad accogliere i visitatori ci saranno i volontari FAI e le guide del posto. Previste visite guidate alla Chiesa di Pietro e Paolo dove si trova la  pala d’altare di Ambrogio Lorenzetti, presente alla mostra monografica sul grande pittore senese di Santa Maria della Scala da poco conclusa, a cura di Lorenzo Mencattini storico dell’arte. E poi visite guidate al borgo, a cura dell’associazione Cella Sancti Miniati e visite guidate al Castello della Triana a cura dei volontari FAI. Per l’occasione Fiab Grosseto ciclabile organizza un percorso in bicicletta alla scoperta dei luoghi del FAI domenica 24 marzo con partenza alle 9 da Roccalbegna, un itinerario impegnativo di 40 chilometri, ad anello, con tappe intermedie a Rocchette di Fazio e Semproniano. Rientro a Roccalbegna nel primo pomeriggio per la visita guidata con i volontari FAI. Info: Angelo Fedi 3292157746.

LE INIZIATIVE DEL GRUPPO FAI MAREMMA: all’Argentario, nel comune di Porto Santo Stefano, nei giorni di sabato e domenica 23 e 24 marzo, dalle ore 10 e 30 alle ore 18 saranno aperti al pubblico la Fortezza spagnola, l’Istituto Tecnico Nautico G. da Verrazzano e il Cantiere Navale dell’Argentario. La Fortezza spagnola, oggi è un museo che ospita due collezioni permanenti: la prima di reperti etrusco-romani, rinvenuti nel Tirreno, e la seconda di attrezzi e documenti che parlano dei maestri d’ascia. Le visite saranno condotte dai volontari FAI e dagli studenti del Liceo Del Rosso – da Verrazzano nella veste di apprendisti Ciceroni.

“Le Giornate di Primavera –commenta  Giovanni Tombari, capodelegazione Fai della provincia di Grosseto – sono il più grande evento d’Italia dedicato alla riscoperta dei beni culturali, dell’arte e della storia del nostro paese. Nascono nel 1993 e oggi superano i 10milioni di visitatori. Il segreto del successo è in larga parte l’impegno e l’entusiasmo dei volontari FAI che aumentano di anno in anno”.

Le iniziative della delegazione FAI di Grosseto sono organizzate con la collaborazione dei Comuni di Cinigiano, Semproniano e Roccalbegna, delle pro loco, e con il patrocinio della Provincia.

“Nella storia, Castiglioncello Bandini –spiega il sindaco di Cinigiano Romina Sani – è stato d’ispirazione per l’assetto istituzionale della Maremma. Il Comune ha focalizzato l’attenzione su questo luogo speciale, che abbiamo elevato a simbolo di rinascita delle aree interne in un territorio caratterizzato da un’agricoltura di qualità e un turismo lento. E’ importante conoscere i luoghi in cui viviamo, prenderne coscienza e consapevolezza, per imparare a volergli bene, a rispettarli e a difenderli.”

Siamo molto orgogliosi di ospitare la Delegazione FAI di Grosseto  – afferma Luciano Petrucci , sindaco di Semproniano – nel nostro magico borgo di Rocchette di Fazio, premiato lo scorso dicembre tra i 100 borghi più belli d’Italia. L’abitato è un caratteristico e scenografico borgo medioevale che sorge su una pittoresca rupe calcarea, alle porte della Riserva naturale del Bosco di Rocconi. Sarà l’occasione per andare alla scoperta di una Toscana ricca di mistero, dove il tempo sembra essersi fermato in un Medioevo imprecisato. Addentrarsi nei suoi vicoli in pietra è un’emozione che non si dimentica”. 

“Grazie all’iniziativa promossa dal FAI in collaborazione con il Comune  – dice il sindaco di Roccalbegna Massimo Galli – domenica sarà possibile conoscere e visitare in via del tutto straordinaria il Castello privato Piccolomini a Triana. Inoltre si potrà ammirare le varie opere di arte sacra Ambrogio Lorenzetti, Luca di Tommè, i parchi naturali del Pescinello e l’oasi del parco dei Rocconi, la ‘Pietra’ e il Cassero senese. Infine sarà visitabile anche la cantina del caseificio il Fiorino”.

“Si rinnova l’occasione per scoprire luoghi segreti del nostro territorio – commentano il Presidente della Provincia, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e Olga Ciaramella, consigliera delegata -. Al Fai va dato merito di essere un presidio sensibile a guardia dei tesori che abbiamo e un’agenzia formativa della nostra capacità di leggere la bellezza della Maremma e dell’Amiata”

Come partecipare alla Giornate di Primaveral’iniziativa è aperta a tutti i cittadini, per partecipare basterà rivolgersi ai banchetti FAI allestiti nei luoghi da visitare e lasciare un contributo volontario da 2 a 5 euro a persona.

Sostieni il Fai: le Giornate FAI di Primavera sono anche l’occasione per decidere di iscriversi al FAI. L’iscrizione è annuale: tessera singola 39 euro, coppia 60 euro, famiglia 66 euro; giovani fino a 25 anni 20 euro. La tessera dà diritto all’ingresso gratuito in tutti i beni Fai d’Italia con sconti fino oltre il 50% in più di 1600 luoghi di cultura convenzionati. Informazioni sul sito www.fondoambiente.it e sulla pagina Facebook Delegazione Fai – Grosseto.

 Il Castello di Castiglioncello Bandini: l’insediamento sorse per il controllo della parte orientale del territorio di Cinigiano ai piedi della Riserva naturale di Poggio all’Olmo. Il complesso castellano si sviluppò in epoca medievale e fu in possesso della famiglia Aldobrandeschi. Nel corso del Duecento passò sotto il controllo di signori locali e venne in seguito ceduto all’Abbazia di San Salvatore. Nelle epoche successive il castello divenne proprietà della famiglia senese Piccolomini-Bandini e subì vari interventi di modifica e restauro, in particolare nel Cinquecento, e tra l’Ottocento e i primi del Novecento quando fu ristrutturato in larga parte in stile neomedievale.

Rocchette di Fazio: le notizie più antiche sul borgo risalgono al 1216, quando viene citato per la prima volta come “castrum” con il nome di Rocchetta. Rocchette di Fazio fu un importante roccaforte, grazie alla sua posizione alla sommità di uno sperone roccioso bagnato ad ovest dal fiume che lo rendeva praticamente inespugnabile.  Rocchette è circondata dalla Riserva naturale del Bosco Rocconi caratterizzata da una natura aspra e selvaggia, alte pareti di roccia dove si aprono numerosi spaccature e grotte di cui la più importante è il “Crepaccio Rocconi”. Le mura di Rocchette hanno visto passare secondo la leggenda misteriosi cavalieri. Se si osserva attentamente si possono ancora scorgere alcuni elementi riconducibili proprio al quel periodo. Tutto questo confermerebbe che l’Ordine dei Templari abbia effettivamente dimorato presso questi luoghi.  A conferma di ciò la leggenda narra che nella cripta della Pieve di Santa Cristina sia sepolto un cavaliere templare con l’armatura ed il suo cavallo. Secondo i racconti il suo spirito sta di guardia al tesoro dei templari, sepolto in qualche punto del paese. All’interno del castello si trovano anche due importanti edifici: il Palazzo Pretorio e il Palazzo di Giustizia. Il castello come tutte le strutture difensive medioevali, presenta mura e torri di avvistamento. Dalla seconda metà del novecento Rocchette di Fazio è stato oggetto di numerosi interventi di recupero ed oggi è un vero gioiellino della Maremma che merita sicuramente una visita. A tutt’oggi continuano ad opera del Comune interventi di restauro per la conservazione dello stato medioevale delle strutture e perché il visitatore possa rivivere le stesse emozioni di quell’epoca.

 Castello di Triana: eretto su uno sperone roccioso, è accessibile da una sola porta ricostruita nello stile originale nel 1913. Nasce intorno all’anno mille ad opera degli Aldobrandeschi e viene ceduto alla famiglia Piccolomini nel 1388 che lo manterrà fino al 1962 quando sarà inglobato nei beni delle Pie Disposizioni di Siena. All’interno della cinta muraria, oltre agli edifici patronali e di servizio si trova una piccola cappella voluta da Lelio Piccolomini ristrutturata nei primi anni del 1700 in stile barocco, inoltre un semplice giardino pensile all’italiana realizzato interamente con piante di bosso. Attorno al maniero è situato il piccolo borgo di Triana che conserva l’intero impianto originario con i caratteristici fabbricati edificati ai lati della via, che raggiunge la porta del castello.

Roccalbegna: paese di origini medievali, si trova nell’alta valle dell’Albegna, ai piedi del Monte Amiata. Nei primi decenni del XIII secolo il castello era sotto la signoria di una famiglia locale, quella di Ranieri di Ugolino di Roccalbegna, i cui discendenti, tra il 1293 e il 1296, furono costretti a cedere i loro diritti al comune di Siena. I Senesi ampliarono le fortificazioni e dotarono il borgo di una cinta muraria a filaretto, dotata di torri rompitratta. Durante il dominio senese Roccalbegna subì assalti e incursioni da parte degli Aldobrandeschi, come nel 1331. Il paese rimase sotto l’influenza della Repubblica Senese fino alla metà del Cinquecento, quando quest’ultima capitolò a Firenze. Fu Cosimo I dei Medici a cedere Roccalbegna in feudo al cardinale Antonio Sforza e ai discendenti della famiglia Sforza-Cesarini di Santa Fiora. Nel 1646, dopo essere tornata in possedimento granducale, passò alla famiglia senese dei Bichi-Ruspoli, rimanendo sotto il loro controllo fino al tardo Settecento, quando divenne un comune del Granducato di Toscana. La caratteristica peculiare e spettacolare di Roccalbegna è il “sasso” che nei secoli ha destato preoccupazione negli abitanti del paese. Un detto popolare infatti recita: se il Sasso scrocca addio la Rocca.