Il tarquiniese Fabrizio Berti miglior artista del 2016 nell’ambito del premio nazionale di arte contemporanea

di Fabrizio Ercolani

Fabrizio Berti eletto miglior artista del 2016 nell’ambito del premio nazionale di arte contemporanea. L’artista è stato scelto, come si legge nella pergamena della premiazione, per la sua sensibilità espressiva, per il talento esecutivo e per la brillante carriera artistica.

Prestigioso riconoscimento dunque per l’artista lombardo di nascita ma tarquiniese di adozione, il cui nome si è issato insieme ad altri 25 artisti che si sono distinti durante l’anno trascorso per alti meriti in pittura, scultura o fotografia. La selezione dei Maestri, effettuata dal curatore della mostra Dott. Marco Grilli, è avvenuta attraverso un indagine sul territorio italiano. La premiazione ha visto la partecipazione straordinaria del critico d’arte Daniele Radini Tedeschi, curatore alla prossima Biennale di Venezia – Padiglione Guatemala (e già Commissario in Biennale di Venezia nel 2015).

Fabrizio Berti inizia il suo percorso negli anni Settanta, partecipando ad importanti mostre collettive, dove viene definito un “impressionista puro”. La sua missione, il suo scopo principale è quello di donare emozioni, utilizzando l’arte come mezzo per dar voce alla persona interiore, all’anima. “Fabrizio Berti ha la genialità di saper dosare forme e masse cromatiche in un’armonia che avrebbe un compositore” afferma il Prof. Alberto D’Atanasio e prosegue “Alcuni suoi quadri si muovono come note su un pentagramma, ho visto le sue opere ascoltando una suite tratta da un’opera di Giancarlo Menotti “Sebastian” 1944. Se Menotti ha reso l’immagine e il ricordo che diventa memoria e teatro con la musica, Berti lo fa con linea, forma e colore”.

Elena Gollini Curatrice della Mostra “Impressioni d’artista” scrive: “I dipinti di Berti rappresentano la purezza dell’arte, da cui l’artista demiurgo attinge e ne celebrano la bellezza incontaminata e di autentico candore nella sua più genuina manifestazione. Il filosofo Scruton sostiene, che l’arte che provoca non è arte e che la vera bellezza risiede nei gesti gentili. Berti è artefice di una pittura, che sprigiona un senso di spiritualità. Una pittura sussurrata, sottovoce, che trasporta un sentimento che assomiglia a un emozionato rispetto”.