La crescita del turismo in Sardegna tra sostenibilità e lusso

Riceviamo e pubblichiamo

L’economia della regione Sardegna è da sempre legata al turismo, grazie alle bellezze che il suo territorio mette a disposizione e che le permettono di essere una delle mete più ambite a livello mondiale.

Nonostante sia molto conosciuta anche dagli stranieri, gli sforzi delle Istituzioni e degli operatori del settore locali, sono rivolti a promuovere le bellezze della Regione nei paesi emergenti.

In un grande paese come la Cina, e in generale nell’Asia, la Sardegna è ancora poco conosciuta, e questi sono paesi in cui troviamo un enorme bacino di viaggiatori che sono alla ricerca di mete alternative alle classiche località caratterizzate dalla presenza di bellezze naturalistiche e paesaggistiche.

Il turismo è ancora oggi l’indiscusso volano per favorire la ripresa economica della terra sarda, questo perché il profilo dell’isola rappresenta l’ideale per i turisti ma anche per gli investitori del settore.

Per garantire una spinta in avanti, la Regione deve ancora risolvere alcuni problemi strutturali del sistema turismo, come l’offerta limitata di strutture ricettive di lusso, che oggi è concentrata principalmente nelle zone di Tempio-Olbia.

Un altro punto su cui lavorare è lo sviluppo di un nuovo tipo di turismo in forte sviluppo, quello riguardante la sostenibilità e le culture tradizionali locali.

Sviluppare questi due punti è fondamentale per attrarre Paesi esteri importanti, includendo questi ultimi tra i vari consigli per le vacanze in Sardegna che vengono forniti, unitamente alla bellezze naturalistiche, al mare unico, alla cultura enogastronomica, un pacchetto che risulterebbe vincente con turisti stranieri come gli asiatici o gli arabi.

Passi in avanti negli ultimi anni sono stati fatti sul campo nazionale, con la Sardegna che è riuscita a far leva sul miglioramento delle proprie strutture, la valorizzazione del territorio e delle proprie culture locali, ma anche implementando il sistema di trasporto verso l’isola, con attori come Moby che ogni giorno trasporta persone verso l’isola, in assoluto confort e con servizi di qualità, con partenze dai principali porti d’Italia.

Come anticipato in premessa, il lusso è il primo fattore su cui puntare per la crescita del turismo sardo nei paesi esteri emergenti.

Nell’estate scorsa, fondi d’investimento cinesi hanno visitato l’isola, incontrando imprenditori e istituzioni, con lo scopo di includere la Sardegna nel tour delle crociere cinesi che navigano il Mediterraneo.

A questo tour è seguita poi la notizia che gli stessi cinesi sono intenzionati ad aprire due rotte dirette dall’isola direzione Cina.

La Cina non è l’unico paese che vuole investire in Sardegna, anche il Qatar da anni opera in questi luoghi ed è diventato il maggior azionista della Smeralda Holding, società che gestisce l’area turistica della Costa Smeralda.

Che il lusso sia il settore più promettente per il turismo sardo lo testimoniano anche i dati statistici che mostrano come tra il 2011 e il 2016, le tipologie di esercizi ricettivi che hanno registrato il maggior aumento di presenze e ricavi sono stati quelli a quattro e cinque stelle.

Non passa solo dal lusso il futuro dello sviluppo del turismo nell’isola, ma il settore sta puntando anche nuove soluzioni per accogliere il viaggiatore interessato a uno stile di viaggio più di nicchia, legato alla sostenibilità, sia ambientale sia sociale. Tanti sono i progetti artistici e culturali cui ha partecipato la regione nel corso degli ultimi anni, convinta che questa sia una strada percorribile grazie anche all’incredibile bagaglio di cultura e tradizioni che la società sarda può mettere a disposizione.