La nota dell’Agraria: “Passa la maggioranza: verifica senza strappi”

Riceviamo e pubblichiamo

Per il Presidente Alessandro Antonelli “Deluse le cassandre, sconfessati i delatori, la maggioranza c’è ed è solida. La verifica di maggioranza atto politico coraggioso, trasparente, ora è chiaro chi ha tradito il patto con gli elettori e il programma che avevamo proposto. Una verifica sulle cose da fare, non sulle diatribe politiche. Sono molto soddisfatto, sconfitti i metodi da prima repubblica, riportata centralità sull’attività amministrativa. Chi lascia lo fa con motivazioni futili e accampate in aria, nessuna critica su come stiamo amministrando, questa è la nostra vittoria. A nudo le responsabilità di ciascuno”
Per il capogruppo del polo Civico Luigi Caria – “non sentiremo la mancanza di chi lascia la maggioranza, soprattutto dei loro metodi. Non si può vivere costantemente nella politica del ricatto”. Per il capogruppo PD Alberto Blasi “piena fiducia al Presidente Antonelli e all’amministrazione tutta. Il lavoro svolto in questi anni ha cambiato e modernizzato l’Ente. Bisogna guardare ai risultati e agli obbiettivi senza personalismi chi non si riconosce nel programma condiviso tradisce e sconfessa sé stesso”.
Per Marco Gentili “la politica e i partiti debbono riappropriarsi del loro ruolo, occorre superare le frustrazioni dei singoli e guardare all’interesse collettivo, propongo la turnazione della delega al bilancio per aumentare il senso di partecipazione di ciascuno”.
Per Renato Bacciardi “la verifica non serviva, la maggioranza è coesa e procede spedita nell’attuazione del programma, è comunque un rafforzativo importante che fuga ogni dubbio, pieno sostegno”. Per Maurizio Leoncelli “confermo la fiducia al presidente Antonelli e al programma che tutti abbiamo sottoscritto, rimango critico su come il PD ha gestito le recenti questione politiche e per questo esco dal gruppo di appartenenza, professando la mia indipendenza politica”.
Per Daniele Ricci “chi oggi esce dalla maggioranza accampa scuse di dubbia validità. Evidente che siamo davanti a questioni personali, familiari volte a garantire progetti politici diversi. Bisogna dire la verità si lascia la maggioranza per beghe politiche e non per questioni di merito”.