La Società Tarquiniense d’Arte e Storia rinnova le cariche per il triennio 2017-19

Riceviamo e pubblichiamo

La Società Tarquiniense d’Arte e Storia ha reso pubblici i nominativi delle cariche societarie che provvederanno ad amministrare l’Ente morale nel triennio 2017-2019. Il secolare sodalizio culturale, istituito nel 1917 dall’archeologo dai natali siciliani Giuseppe Cultrera, ha concluso lo scorso giovedì 1 giugno la procedura per il rinnovo delle cariche, in ottemperanza all’articolo 4 dello Statuto societario. Dopo le votazioni espresse in seno all’Assemblea generale dei soci, tenutasi domenica 14 maggio, i neoeletti componenti del Consiglio direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti si sono riuniti giovedì scorso per l’assegnazione delle cariche. Sono membri del Consiglio direttivo: Alessandra Sileoni (Presidente), Mirko Micozzi e Massimo Luccioli (Vice-Presidenti con carica condivisa), Simone Rosati (Segretario), Mirko Micozzi (Cassiere), Ferminia Arpini, Fabio Castelli, Daniele Scalet (Consiglieri). Compongono il Collegio dei Revisori dei Conti: Roberto Giovannetti (Presidente), Luca Giovannetti, Giovanni Natale Sbarrato (Revisori).

Risulta confermata alla Presidenza della Società, l’archeologa tarquiniese Alessandra Sileoni, a dimostrazione della stima e valore della ricercatrice che in questi anni ha saputo perseguire brillantemente le finalità dell’Ente, nato per promuovere e destare nelle coscienze della cittadinanza e delle autorità locali la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesistico di Tarquinia. Riconfermati al suo fianco anche quattro dei consiglieri della passata amministrazione, mentre rimane come Delegata agli Archivi Alessia Ciambella e subentra, in qualità di Delegato alla supervisione delle Aree archeologiche, Antonio Angelo Borrini. Rimarchevole la componente giovanile della Società che potrà beneficiare della competenze scientifiche di tre giovani studiosi tarquiniesi: Fabio Castelli (Architetto), Mirko Micozzi (Tecnico diagnosta e collaboratore di restauro dei beni culturali), Simone Rosati (Storico del Diritto).