“La trasmissione avviene più rapidamente a Londra che nell’UK”: calano i trasporti, chiudono i teatri del West End

La trasmissione del coronavirus sta avvenendo più rapidamente a Londra rispetto al resto del paese: questo ha affermato il Primo Ministro Boris Johnson rivolgendosi al paese, parlando di una città “settimane avanti rispetto alle altre regioni in termini di curva del virus”.

Johnson ha aggiunto una serie di raccomandazioni per i londinesi, iniziando dal lavoro da casa, ove possibile, e invitandoli a evitare inutili contatti sociali: pub, club e teatri, ha aggiunto, non dovrebbero essere più frequentati.

A ieri, 16 marzo, a Londra risultavano 480 casi confermati di coronavirus, e del totale di 55 persone morte nel Regno Unito a causa del Covid-19, 14 sono decedute a Londra.

Nel frattempo, Transport for London ha annunciato un drastico calo del numero di passeggeri, proprio perchè le persone iniziano a evitare i trasporti pubblici in risposta al coronavirus. Gli utenti evitano per quanto possibile sia la metropolitana che gli autobus, e da questo dato si evince anche come il numero di persone autoisolatesi sia aumentato nettamente nell’ultima settimana.

Nella settimana dal 2 all’8 marzo – quando la consapevolezza di Covid-19 ha iniziato a crescere – la riduzione del numero di passeggeri calcolata sulla Tube di londra era ancora modestra: circa il 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ben più evidente il dato della settimana successiva, dal 9 al 15 marzo marzo, con il trasporto in metropolitana diminuito del 19% e gli autobus del 10% rispetto allo periodo dell’anno scorso.

Secondo una riflessione del Guardian, la differenza nelle due diminuzioni è data dal fatto che la metropolitana è più costosa degli autobus e collega le persone dei gruppi socioeconomici più elevati dalla periferia al centro di Londra: in breve, secondo il quotidiano, si tratta di persone che hanno maggiori probabilità di poter lavorare da casa.

I teatri nel West End di Londra e in tutto il Regno Unito stanno chiudendo i battenti dopo l’invito di Johnson ai cittadini di “evitare pub, club, teatri e altri luoghi simili”. Pur non avendo imposto direttamente la chiusura, le parole del Premier hanno lasciato chiaramente il segno nei settori citati.

La Society of London Theatre, che rappresenta il West End, ha dichiarato che i teatri chiuderanno da ieri, lunedì sera, fino a nuovo avviso. La UK Theatre ha affermato che le sue 165 sedi in tutto il paese faranno lo stesso.

Ma molti personaggi del mondo del teatro, della musica e di altri spettacoli vivono con apprensione le conseguenze delle parole di Johnson, soprattutto in trmini di economia e occupazione, dato che non si è accennato per ora ad alcuna protezione finanziaria.

UK Music, che rappresenta l’industria musicale, ha affermato che le centinaia di possibili cancellazioni di concerti e festival potrebbero causare “danni immensi”. “Le raccomandazioni del primo ministro sulle riunioni di massa hanno portato a un’enorme incertezza e confusione su cosa significherà esattamente per l’industria della musica”, ha affermato Tom Kiehl. “Il virus sta avendo un impatto catastrofico sull’industria musicale del Regno Unito e minaccerà molti posti di lavoro e aziende in tutto il nostro settore”.

Il sindaco di Londra Sadiq Khan aveva già annullato le celebrazioni del giorno di San Patrizio in programma oggi e Buckingham Palace ha annunciato che la Regina ha annullato una visita programmata a Camden il 26 marzo. Tate Modern, Tate Britain e National History Museum chiudono a causa della pandemia, lo stesso farà oggi il Southbank Centre. Per ora aperta la National Gallery.