“L’accorpamento del liceo di Tuscania al Savi di Viterbo, proposto dalla Provincia, bocciato anche dalla Regione”

Riceviamo da Gianluca Grancini e Teresa Pasquali (Tuscia Tricolore) e pubblichiamo

Dimensionamento scolastico: ancora una dimostrazione di incapacità da parte della Provincia. E’ notizia di ieri, infatti, che la scellerata proposta di accorpamento del Liceo scientifico di Tuscania all’Istituto Savi di Viterbo, in sede di piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche ha avuto la sonora bocciatura dell’Area Regionale competente.

Con una nota trasmessa a Palazzo Gentili, infatti, si rileva che l’accorpamento proposto contrasta con le linee guida regionali sulla programmazione della rete scolastica prevista per l’anno 2022/2023. Secondo la Regione Lazio, questa decisione è in contrasto con i criteri stessi del dimensionamento del II ciclo di istruzione ribaditi ormai da anni e riproposti anche per il prossimo anno, i quali indirizzano verso la creazione di Istituti con percorsi di studio omogenei (di tipo liceale, di tipo tecnico-economico ecc.).

Nella nota si rileva, inoltre, come il corpo docente, gli studenti e le famiglie della sede di Tuscania fossero fermamente contrari all’accorpamento e di come l’ ente provinciale fosse a conoscenza di ciò. Non da ultimo, la struttura regionale ha poi preannunciato che, ove la Provincia dovesse insistere nella disposta misura di accorpamento, sarà formalizzato il parere sfavorevole dell’Amministrazione regionale all’accoglimento della proposta in sede di conferenza regionale Permanente.

Tuscia Tricolore da tempo aveva sollevato le ragioni di illegittimità della scelta di accorpamento rilevate ora dalla Regione Lazio, facendosi portavoce delle richieste dei genitori, dagli alunni, dal corpo docente e del Dirigente dell’IIS Cardarelli. Ora la battaglia è stata vinta, grazie anche alla contrarietà espressa, sin dall’inizio, dall’amministrazione di Tuscania con i nostri rappresentanti. La nota della Regione dimostra in sostanza, ancora una volta, la superficialità e l’improvvisazione delle scelte adottate dalla Provincia, prive di lungimiranza ed assolutamente al di fuori di ogni criterio programmatico.