Lettere al Direttore: “Il parco giochi del Piazzale è nel degrado”

Riceviamo e pubblichiamo

Piazzale_Europa-1Cara Amministrazione, oltre ad essere un cittadino tarquiniese, sono nonno di alcuni dei tantissimi bambini utenti che giornalmente fruiscono del “parco giochi” ospitato all’interno del giardino di piazzale Europa, al quale non possono non saltare agli occhi i rischi concreti per l’incolumità dei minori (e non solo) derivante dallo stato di degrado delle strutture presenti all’interno dell’area attrezzata.

In effetti a fronte dei tanti giochi istallati, quelli che possono essere utilizzati sono pochissimi e ciò a causa della distruzione e/o dello stato di degrado della maggior parte di essi. Ivi comprese le recinzioni perimetrali e la stessa pavimentazione in “betonella” dell’area. Per non parlare della pulizia e dell’igiene riscontrabile sui giochi stessi.

Che a Tarquinia non ci sia mai stata la giusta sensibilità ed attenzione per i giovanissimi è cosa ormai nota, ma che non si riesca a mantenere neppure le poche aree attrezzate presenti, mi sembra proprio un segno di disinteresse colposo da parte di chi è stato eletto anche per curare tale importante aspetto sociale.

Non so, e poco importa, se il disinteresse derivi dal fatto che gli attuali amministratori non abbiano a frequentare tali aree per motivi generazionali, resta il fatto che le segnalazioni avvengono giornalmente attraverso vari canali, e che a fronte di ciò non si riesce a vedere il minimo intervento per mettere in sicurezza tali strutture che, invece, nel momento che presentano carenze vengono rimosse e non sostituite con altre.

Senza voler fare sterile polemica a danno dei bambini, vorrei che questa segnalazione giunga all’orecchio, ma ancor più al cuore, di chi è deputato a spendere un po’ di denaro pubblico per la sistemazione delle aree attrezzate per il gioco e il tempo libero, evitando che si faccia il solito maquillage pre-elettorale che comunque non rimuove tali carenze, per poi ritornare a tale situazione per gli anni a venire.

            Con fiducia,

Luigi Calandrini