L’iperico, il fiore “scacciadiavoli”: ecco le sue proprietà antidepressive (e non solo)

(v.c.) Vi capiterà passeggiando nei prati, in primavera-estate, di incontrare dei bellissimi fiori gialli, quelli dell’iperico, anche chiamato erba di San Giovanni. Infatti sembra che questi fiori se raccolti proprio il 24 giugno, giorno appunto dedicato al santo, siano al massimo della loro maturazione e tutte le loro proprietà siano esaltate alla massima potenza, tanto che una volta si ritenevano capaci di guarire ogni malattia.

L’iperico è una pianta spontanea che cresce lungo le strade o ai bordi dei campi, presente in pianura e nelle zone montane superiori dell’Europa, dell’Africa e dell’America settentrionale. Le sue sommità fiorite sono ricche di flavonoidi e svolgono un’azione antidepressiva e sedativa, da qui infatti anche l’appellativo di scacciadiavoli, per le proprietà rasserenanti appunto.

Sembra che la proprietà antidepressiva dell’iperico, confermata anche da recenti studi medici, sia dovuta alla capacità che ha di aumentare i livelli di serotonina, oltre che, in caso di disturbi del sonno, quella di regolare la produzione di melatonina, responsabile del giusto ritmo tra sonno e veglia.

Oltre ad essere utile nei casi di problemi lievi al tono dell’umore nei più frequenti momenti della vita, come periodi di stress, menopausa o depressioni stagionali, è ritenuto da sempre un ottimo rimedio per i problemi della pelle, avendo anche proprietà antinfiammatorie, antimicotiche, cicatrizzanti.  Per questo motivo è usato contro le ustioni, l’eritema solare, in caso di macchie della pelle, psoriasi, secchezza della cute del viso e del corpo, invecchiamento cutaneo, piaghe da decubito, smagliature, cicatrici, e segni provocati dall’acne. Inoltre può essere utile in caso di infiammazione dei bronchi o delle vie genito-urinarie.

Questa potente pianta presenta ovviamente anche delle controindicazioni: non va somministrato in gravidanza e allattamento e nei bambini d’età inferiore ai 12 anni; può interagire con diversi tipi di farmaci andando ad aumentarne o diminuirne l’effetto; entra in conflitto anche con la pillola anticoncezionale e potrebbe annullarne l’efficacia. Ovviamente tutto questo non riguarda l’uso topico dell’olio.

Ma come usarlo? Nei casi di problemi epidermici è consigliato l’oleolito, ovvero l’estratto oleoso ottenuto facendo macerare le sommità fresche della pianta in olio, applicato direttamente sulle zone interessate.

Per quanto riguarda l’uso interno è possibile farne uso attraverso gocce, capsule o infuso. Ovviamente le prime contengono una maggiore quantità di principi attivi concentrati rispetto all’infuso.

L’oleolito è facile da produrre anche in casa, ma purtroppo è necessario aspettare il periodo di fioritura per poter prendere la pianta fresca. In erboristeria invece è possibile trovare sia diversi integratori, in cui per esempio alle proprietà dell’iperico si aggiungono quelle del magnesio, sia in capsule di estratto puro, come tintura madre o secco pronto per essere infuso.

Come è già stato detto per avere degli effetti più evidenti già da subito è consigliato prenderlo sotto forma di estratto o tintura madre, ma é comunque efficace l’infuso preso una o massimo due volte al giorno, fatto immergendo un cucchiaio raso di erba secca in una tazza di acqua bollente, e facendolo riposare dieci minuti coperto.