“L’ospedale, un luogo del cuore che deve continuare ad essere più importante dei soldi”

Condividiamo l’intervento durante il consiglio aperto sull’ospedale di Tarquinia da parte di Antonio Paone, letto in aula da Roberto Antenore

Un ospedale non è solo una struttura ma un’esperienza che cerca di esplorare, comprendere e affrontare la malattia, la sofferenza e il processo di cura. Non è solo un luogo fisico, ma uno strumento per entrare in contatto con le emozioni, le esperienze e le riflessioni legate alla salute e alla malattia, alla vita e alla morte.

Un ospedale è un luogo di vita, di scambio, di cura, di vicinanza e di passaggio, verso una dimensione più ampia e profonda dell’esperienza umana e relazionale.

Un ospedale è comunità, è famiglia, è relazioni medico paziente, è rassicurazioni, conoscenze, scambio, è uno spazio di espressione, elaborazione e comprensione della malattia e del dolore che apre una dimensione più ampia e profonda dell’esperienza umana.

Un ospedale è il luogo della contaminazione che introduce elementi di creatività, sensibilità e umanità.

L’ospedale di Tarquinia è per me anche memoria lavorativa, incontro con tante persone, medici, infermieri e altro personale ausiliario che hanno contribuito a far diventare questa struttura un presidio importantissimo, non solo per i cittadini di Tarquinia, ma anche per tante persone del comprensorio.

Il luogo dove per anni come presidente del seggio ospedaliero ho garantito il diritto di voto dei malati fino a quando sono rimasti i 100 posti letto previsti dalla legge.

Il luogo presidiato da eccellenze mediche e professionisti seri e attenti verso i malati e tutti coloro che si servivano dell’ospedale anche per un semplice esame del sangue. Tutti noi avevamo fiducia del loro lavoro, dell’attenzione che mettevano in ogni singolo atto sanitario corredato sempre da un sorriso, da una parola di conforto.

Fiducia e attenzione dettate dalla conoscenza, diretta e indiretta, dal sentirsi comunità. Nel nostro ospedale veniva sempre tutelato, senza distinzione di sesso, età, stato sociale, nazionalità, il diritto alla salute dettato dalla nostra Costituzione.

Per questo il nostro ospedale non è solo l’ennesimo fastidio per gestori della sanità e manager, ma è un luogo del cuore che deve continuare ad essere più importante dei soldi, dove la malattia ha bisogno di essere curata non solo con i farmaci ma anche con le attenzioni di persone conosciute e vicine, dove una visita familiare non è un intralcio ma una ulteriore opportunità di cura.

Per questo noi testardamente continuiamo a difendere un baluardo di umanità e di competenza, un presidio sociale oltre che sanitario.

Antonio Paone