Montalto di Castro, Sergio Caci assolto dalla Corte dei Conti: “Nessun danno patrimoniale al Comune”

“Care concittadine e cari concittadini, ho appena appreso dai miei legali che la Corte dei Conti ha assolto me e l’ingegner Paolo Rossetti”: affida a un post Facebook Sergio Caci le parole di soddisfazione per la notizia secondo cui la Corte dei Conti ha assolto il sindaco di Montalto di Castro e l’ingegnere Rossetti dall’accusa di aver arrecato danno patrimoniale al Comune castrense, per presunti lavori realizzati in un alloggio popolare alle case ex.

“Ciò che abbiamo sempre asserito – continua Caci – durante il processo penale di primo grado è stato riconosciuto dai giudici contabili”, che nel testo hanno chiarito come “le spese di manutenzione straordinaria sostenute dal Comune di Montalto di Castro per i lavori di ristrutturazione dell’appartamento condotto in locazione nell’agosto-settembre 2012, contrariamente alle prospettazioni attoree, non costituiscono un danno patrimoniale per l’ente locale».

«Infatti – prosegue Caci – considerato che le spese di manutenzione straordinarie sono sempre a carico del Comune, è risultato evidente che le accuse, presentate con denuncia dal segretario locale del Pd, convinto non so ancora da chi, non hanno avuto motivo di essere accolte dai giudici”.

“Ringrazio la mia famiglia, – le parole del sindaco – i miei avvocati, gli amici, i colleghi di maggioranza consiliare e quanti di voi, in questi mesi, non hanno fatto mai mancare il proprio affetto. Come vi ho sempre detto, le sentenze non si commentano, ma si rispettano. Come rispetto il lavoro dei bravi magistrati. Con ogni evidenza questa decisione mi rende molto felice, anche se il sorriso non è mai venuto meno, incontrando i vostri volti ed ascoltando le vostre parole di incoraggiamento”.

Caci cita anche le parole a commento del presidente dell’Anci Antonio De Caro che ha dichiarato: “Adesso basta con la caccia ai sindaci. Il sistema ormai vede negli amministratori locali i soggetti da perseguitare in ogni occasione”. “Lo prendo come spunto – riprende Sergio Caci – per aggiungere un appello al Parlamento italiano: si faccia carico di questo problema, che spesso modifica in modo irreversibile il normale andamento della democrazia. Io sto con chi sulla bocca preferisce avere parole di perdono, invece che di vendetta. La giustizia, come vedete trionfa e continuerà a trionfare”.

Ora si attende, anche alla luce di questa presa di posizione della Corte dei Conti, la decisione della Corte d’Appello, che dovrà esprimersi sulla sentenza di condanna in primo grado inflitta dal tribunale di Civitavecchia lo scorso anno.