Montalto, Peruzzi: “Arsenico: Caci lascia soli i commercianti”

Riceviamo e pubblichiamo

Un vuoto informativo e programmatico che danneggia tutti gli operatori commerciali: il Sindaco Caci non dice nulla di ufficiale su come i pubblici esercizi debbono supplire al ritardo con cui a Montalto di Castro ci si è accorti della questione arsenico pur essendo al corrente fin da aprile della situazione idrica.
Caci non fornisce indicazioni sicure su come va certificata l’acqua in deposito dal 1° di gennaio 2013 fino a giugno, data in cui si materializzeranno i promessi impianti di dearsenificazione pagati dalla Regione Lazio a termini oramai scaduti. Vogliamo ricordare che mentre a Tarquinia sembra che siano state aperte le buste per la gara d’appalto, a Montalto abbiamo solamente propagandistici articoli di giornale e niente più.
Nel frattempo i titolari di pasticcerie, bar, ristoranti e tutti coloro che lavorano nel settore dell’alimentazione, sono stati invitati pubblicamente a risolvere il problema da soli, a proprie cure e spese, continuando a pagare ingiustamente le bollette dell’acqua pur non essendo potabile.
Preoccupa l’approssimazione e la superficialità dimostrata in tema di approvvigionamento idrico, un serio problema che gli operatori economici di Montalto di Castro si trovano ad affrontare senza avere le dovute certificazioni di tracciabilità e pagando di tasca propria un servizio che doveva essere tutto a carico dell’amministrazione comunale.

È lo stesso disinteresse dimostrato da Caci i giorni successivi all’alluvione di novembre, con l’acqua che non è stata potabile per quasi un mese: è accaduto che tutte le aziende del settore alimentare hanno dovuto pagarsi l’acqua necessaria alla propria attività, perché il Comune non ha garantito il dovuto rifornimento idrico mediante autobotti.
Intanto in provincia di Viterbo stanno partendo valanghe di ricorsi per ottenere il rimborso del 50% dell’importo in bolletta nei confronti della Talete s.p.a. . E anche sul tema dei costi il sindaco Caci doveva fare qualcosa in più, visto che la società che gestisce l’acquedotto – la Montalto Ambiente s.p.a. – è del Comune: la decisione di ridurre l’importo in bolletta andava presa immediatamente, a partire da gennaio 2013 e, sempre immediatamente, le “casette dell’acqua” dovevano erogare acqua gratis, senza perdere tempo con le CARD che i cittadini dovranno pagare 5 euro: oltre il danno anche la beffa!
Ancora una volta l’amministrazione si muove con grave ritardo per risolvere una questione di interesse pubblico, non fornisce le dovute informazioni alla cittadinanza, e questo nonostante la recente messa in scena di un’assemblea pubblica sull’argomento che si è conclusa – come al solito – senza una votazione e senza un resoconto ufficiale.

L’idealista, la lista delle idee
Paola Peruzzi
Capogruppo minoranza consiliare Comune Montalto di Castro