#Montalto2022 – Confronto e non scontro, ieri il faccia a faccia tra quattro (dei cinque) candidati sindaco: ecco come è andata

di Stefano Tienforti

Fare valutazioni su un confronto tra candidati sindaci, come quello svoltosi ieri in serata a Montalto di Castro, non è compito facile, ancor di più se la formula dell’incontro prevede risposte in successione da parte dei protagonisti senza, però, opportunità di puntualizzazione o contraddittorio e se i presenti tutto sommato si dimostrano sufficientemente pronti e all’altezza dell’appuntamento.

I presenti, perché dei cinque aspiranti al ruolo che Sergio Caci lascerà vacante tra una manciata di giorni ne erano presenti solo quattro: Angelo Brizi non ha, infatti, accettato l’invito e i cittadini montaltesi non hanno potuto ascoltare un quadro completo dei competitor. “Forse aveva poco da dire”, il ficcante commento in apertura, in tal senso, del moderatore Ernesto Auci, giornalista, già Deputato e direttore del Sole 24 Ore. Di certo un’occasione persa, per gli elettori ma forse anche per lo stesso Brizi.

In una San Sisto gremita e resa caldissima dal caldo di questa fine primavera, perciò, si sono seduti al tavolo Emanuela Socciarelli, Luca Benni, Angelo Di Giorgio e Gianni Petronio, promotore e organizzatore dell’incontro. E va subito detto che di confronto si è trattato, e non di scontro: anche nei momenti più accesi e con critiche dirette, i toni sono rimasti sempre cordiali e tutto si è svolto in un clima senza eccessive tensioni.

Semmai in coda il dibattito ha mostrato un po’ di veleno, con i protagonisti che hanno via via trovato sicurezze concedendosi uscite più decise. “Starò molto attento a far sì che la Corte dei Conti non arrivi più a Montalto: l’assessore al bilancio deve essere capace”: è ad esempio l’ultima frase di Benni e dell’intera serata. E mette in luce un fattore con cui la maggioranza delle liste in campo si trova a dover avere a che fare: la presenza di esponenti che, nell’arco di questi dieci anni, hanno lavorato a vario titolo nella maggioranza Caci – evidente frutto del grande frazionamento di questa tornata elettorale – rende non semplice ad ascoltatori ed elettori capire se certe dichiarazioni siano qualcosa in più di mera propaganda elettorale.

Altri momenti caldi dell’incontro – sottolineati dagli applausi dei sostenitori in sala – sono stati un botta e risposta su fotovoltaico e rapporto con l’Enel prima e sui bilanci poi.

Alle dichiarazioni di Socciarelli – “Sul fotovoltaico ancora non si è avuto un ritorno di convenienza, sono state fatte solo cause con impiego di denaro, ma ancora in consiglio non è giunta nessuna proposta di convenzione per le opere di urbanizzazione” – e di Di Giorgio – “Bisogna sapere una volta per tutte quanti soldi Enel deve devolvere, altrimenti abbiamo una visione compromessa del bilancio e del futuro” –, Benni risponde con grande decisione: “Dire che non è stato attenzionato nulla è assolutamente fuori dalla logica. Sul fotovoltaico ci sono convenzioni firmate che porteranno cinque milioni di euro di opere compensative e impianti donati già al comune e ancora da realizzare che genereranno energia pari a oltre un milione. Ai cittadini vanno forniti dati veri, non chiacchiere!”. E ancora, sull’Enel: “Sappiamo bene come stiamo, sono stati vinti due gradi di giudizio: ora andremo a sentenza e speriamo, come credo tutti su questa tavola, che questa sia a nostro favore”.

Poco dopo, la replica dai toni forti spetta invece a Di Giorgio e Socciarelli, dopo che il vice sindaco uscente ricorda l’avanzo di un milione e settecentomila euro dall’ultimo consuntivo. “Se c’è un avanzo, è perché il Comune non ha saputo spendere bene. – incalza il dottor Di Giorgio – Se non funzionano dei servizi, avere un milione e settecento mila euro di avanzo è un danno. Sono perplesso, poi, sui bilanci: vedo pochi soldi investiti per il turismo, ad esempio. Per me, è un bilancio impostato molto male: sarà il primo problema della nuova amministrazione”.

Gli fa eco, e anzi rincara la dose, Emanuela Socciarelli: “Siamo felici di questo avanzo, ma come mai in questo frangente in cui abbiamo un patrimonio che cade a pezzi, strade impercorribili, servizi sociali importanti non attivi per mancanza di coperture, nessuno vi ha investito? Come possiamo vantarci dell’avanzo?”. “Chi d’ora in poi amministrerà dovrà gestire una situazione patrimoniale e di viabilità disastrata, dovrà riprogrammare tutto, perché chi ha amministrato finora non ha saputo la programmazione non ha saputo farla”, ha concluso, facendo poi una lista di realtà in sofferenze, dalle case Enel al Palazzetto dello sport, dalla Marina alla stazione.

Più concentrato sulla presentazione del proprio programma, e forse più monocorde, Gianni Petronio, che non è entrato in polemica ma ha ribadito più volte l’idea di fondo di progettualità della sua lista. “Abbiamo costruito una squadra importante, per portare avanti una serie di progetti e dare un cambio marcia al paese, impostando da tempo un lavoro con più squadre che si sono confrontate per elaborare una serie di interventi per portare Montalto ad alti livelli. Non dobbiamo solo pensare a spendere quello che c’è a bilancio, ma programmare entrate, risorse da mettere a disposizione sui titoli dei servizi ai cittadini, dalle scuole agli anziani al sociale. O magari ridurre le aliquote, abbassando i costi della vita per cittadini e imprese, magari creando opportunità di lavoro”. Un lavoro che, secondo Petronio, passa anche da una revisione e un allargamento del numero delle partecipate, dall’opposizione a progetti come la barriera sul fiume Fiora, dalla riqualificazione della costa e da progetti di cui discutere con Enel per valorizzare la produzione locale e creare occupazione. “Il sindaco deve essere forte e deciso, padre e difensore di una comunità”, aveva esordito, su una linea ripresa anche da Benni, che ha aggiunto “anche politicamente e amministrativamente intelligente, concreto, capace di ascoltare”. La linea del vicesindaco e, sino a un anno fa, reggente del Comune di Montalto è sulla continuità: “Sappiamo bene la direzione da intraprendere, sappiamo dove vogliamo arrivare, abbiamo una squadra con le capacità per guidare questo paese, il paese che vogliamo”. Tutela dell’ambiente, sviluppo economico, giovani, sociale: questi i temi più volte puntualizzati da Benni, che annuncia l’eventuale utilizzo dei residui per un immediato investimento sui servizi sociosanitari di competenza comunale, sulle politiche giovanili e sulle attività ricettive per incentivare il turismo culturale e sportivo, in attesa dei fondi da lui annunciati sul fotovoltaico.

Sempre in linea con la figura del personaggio capace di vivere le responsabilità, ma con una più spiccata impronta manageriale è invece il profilo mostrato da Angelo Di Giorgio, che ha esordito ricordando la sua professione di medico e gli incarichi anche amministrativi e di gestione ricoperti. “Per fare il sindaco servono qualità manageriali che derivano da ciò che hai fatto nella vita”, le sue parole di esordio. Molto deciso sulle partecipate – “Viste dall’esterno, ritengo ci sia da metterci le mani, in particolare su Fondazione Vulci credo serva un intervento pesante con nuova organizzazione e nuove modalità di affidamento, cambiando il vertice e ispirandosi ai più importanti musei italiani, con esperti di storia e archeologia che sanno essere dei veri e propri manager, che enfatizzano i risultati” –, ha in chiusura ricordato i punti chiave della visione della propria lista, che proprio da essi tra il nome: “Ambiente, perché tutelare l’ambiente significa tutelare la salute e l’economia di questo territorio, legato al turismo e agricoltura. E progresso, ma sostenibile, sulla scia della politica europea, accedendo a fondi europei, difendendoci dalla Bolkestein, mirando a un turismo di qualità superiore per portare Montalto fuori dal guado”.

Diverso il profilo di Emanuela Socciarelli, che ha esordito coi concetti di umiltà e gioco di squadra – “Nessuno di noi qua sa fare tutto, servirà di organizzare il lavoro per aree tematiche e di competenza” – e chiuso promettendo inclusione: “Basta con la politica dell’arroganza e della vendetta, con l’essere prepotenti con i deboli e deboli con i forti. Avanti con quella dell’accoglienza e del coinvolgimento del cittadino”. Qualche incertezza per lei in tema di servitù energetiche, ma idee chiare e apprezzate dalla platea per quanto riguarda le partecipate: “Il neo nella gestione è stato sempre il legame con la politica. Io credo che questo territorio abbia tanti professionisti, tanti ragazzi altamente qualificati: cercare professionalità esterne secondo me non funziona, dobbiamo imparare a coinvolgere chi ama il territorio e ci resterà, non chi, finita la carica, prende e se ne va”.

Ora un’ultima settimana di campagna elettorale, poi le ventiquattro ore di riflessione che porteranno i montaltesi a scegliere, dopo dieci anni, un nuovo sindaco.