Nuove aree di sosta all’ospedale di Tarquinia: la lettera aperta di un cittadino

(f.e.) I lavori per la creazione di un’area di sosta al posto delle aree verdi in prossimità dell’ospedale continuano a trovare poco riscontro in città. In una lettera aperta indirizzata al Sindaco Alessandro Giulivi, un residente, A.C., espone tutte le sue perplessità.

“Caro Sindaco, sui lavori da lei definiti di riqualificazione riguardanti il verde di fronte al nostro Ospedale, vorrei dirle alcune cose. Premesso che è uno strano modo di intendere il termine riqualificazione di un’area togliendo il verde e mettendo parcheggi, ma così facendo lei ha tolto un pezzo di storia del paese e ne ha tradito la memoria. Forse prima di fare certe scelte, bisognerebbe sentire cosa ne pensano i cittadini”.

Critiche aspre e circostanziate. “Ad oggi, con i lavori in corso, non c’è cittadino che quando passa, guarda e non scuote la testa. È risaputo che uno dei suoi punti deboli è sempre stata la mancanza di dialogo con la popolazione. Le vorrei fare una domanda che ci siamo posti in molti: come mai quando l’ospedale di Tarquinia lavorava a pieno regime e veniva un sacco di gente, i parcheggi erano sufficienti, mentre adesso che l’ospedale lavora un decimo di prima, si è sentita la necessità di fare altri parcheggi?”.

Nella lettera anche un consiglio. “Faccia una bella cosa; dato che lei ha a disposizione fior di tecnici comunali, faccia fare questa ricerca: vedere qual è il rapporto tra superficie a verde e numero dei cittadini, cioè quanto verde ha a disposizione ogni abitante. Si chiama indice di vivibilità ed è il primo coefficiente che si tiene presente quando si stila la classifica delle città dove si vive meglio. Vediamo il risultato. Questi sono errori che politicamente si pagano ed i tarquiniesi avranno tanti difetti, ma hanno buona memoria. Comunque va detto bravo al Sindaco di Tarquinia: mentre tutto il mondo cerca di diventare green, lui che fa? Toglie un verde storico per fare parcheggi, forse a pagamento? Chissà. Ai posteri l’ardua sentenza”.