Oggi l’autopsia sullo scheletro ritrovato a Sabaudia per capire se si tratta di Virginio Nottola

Potrebbe vivere in giornata il suo ultimo atto la vicenda della scomparsa di Virginio Nottola, velista scomparso a Tarquinia alla fine dello scorso ottobre, dopo essere uscito con la propria imbarcazione a vela, poi ritrovata abbandonata.

Stamani, infatti, verranno eseguiti gli esami per determinare l’identità dello scheletro ritrovato, nei giorni scorsi, sulla spiaggia di Sabaudia: e sono molte le indicazioni che, ad una prima analisi, hanno spinto gli inquirenti a ritenere che il corpo possa essere proprio quello del 50enne romano invano ricercato a Tarquinia in autunno. Lo scheletro, infatti, aveva indosso una muta ed un salvagente del tutto simili a quelli indossati da Nottola il giorno della scomparsa.

La vicenda, come detto, è dello scorso ottobre: nel pomeriggio, l’uomo era uscito con la propria imbarcazione, ma poche ore dopo un gommone aveva avvistato la stessa, ribaltata in alto mare. Da lì le ricerche, protrattesi per tre giorni senza alcun esito. Poi, la scorsa settimana, la possibile svolta, con il ritrovamento dello scheletro sulle spiagge di Sabaudia.