ONU, il rapporto sul clima è allarmante: cosa può fare il singolo cittadino

Il cambiamento climatico è uno dei temi più delicati e complessi della società odierna. Il climate change rappresenta infatti un problema urgente e per il quale bisogna agire al più presto, per garantire la vivibilità del nostro pianeta alle generazioni di oggi e per quelle successive. Da questo punto di vista, l’ultimo rapporto sul clima pubblicato dall’ONU risulta purtroppo piuttosto allarmante ed è dunque il caso di approfondirlo, cercando di capire in che modo è possibile agire in prima persona.

Il rapporto ONU sulla situazione del clima

L’ONU ha fatto il punto della situazione relativa al climate change, emettendo una sentenza supportata da dati e analisi scientifiche: il cambiamento climatico dipende al 100% dalle azioni che l’umanità ha svolto durante questi lunghi decenni, e la situazione attuale è a dir poco preoccupante. Nonostante tutto, però, l’ONU afferma che si è ancora in tempo per rimediare, motivo per cui è bene agire quanto prima, per evitare danni irreversibili. Stando alle analisi di migliaia di articoli scientifici, dallo studio dell’ONU emerge che l’umanità è responsabile dell’aumento delle temperature di 1,1°C a partire dal periodo post-rivoluzione industriale.

I danni sono stati registrati non solo a livello di clima e di aumento delle temperature, ma anche in termini di ecosistemi. Il rapporto sul clima prodotto dall’ONU parla anche dell’Europa, e sostiene nello specifico che al progressivo incremento delle temperature aumenteranno anche catastrofi naturali come le alluvioni e gli incendi. Si tratta di problemi già noti nella zona del Mediterraneo, ma che presto inizieranno a verificarsi con maggiore frequenza anche nelle zone dell’Est Europa. In sintesi, l’umanità dovrà cambiare modo di agire, combattendo problemi come l’inquinamento ambientale a livello di emissioni atmosferiche.

Anche i cittadini devono fare la loro parte

Spesso si pensa che il cambiamento climatico dipenda soltanto dalle aziende o dalle decisioni economiche e politiche prese dai vari stati. Ma non sono solo questi gli attori e i fattori da prendere in considerazione, perché come sempre occorre partire dal basso, dunque dalle abitudini del singolo, che devono essere corrette al più presto e in maniera efficace.

Uno dei primi passi da fare, se si vuole adottare uno stile di vita più sostenibile, è quello di sfruttare l’energia verde, oggi fornita da alcuni servizi specializzati come VIVI Energia ad esempio. In questo modo è possibile ridurre il proprio impatto sull’ambiente andando a sostenere le fonti energetiche rinnovabili e sostenibili. Oltre alla scelta di una fornitura green, è fondamentale fare estrema attenzione agli sprechi superflui sia elettrici, sia idrici, sia di gas. Bisogna imparare a tagliare qualsiasi consumo inutile, non solo in casa ma anche all’esterno. In questo senso è opportuno sfruttare il più possibile le risorse relative alla mobilità sostenibile, come il car sharing o il car pooling ad esempio, ma anche mezzi pubblici, biciclette e monopattini. È poi altrettanto importante ridurre al minimo l’uso della plastica, preferendo materiali più riciclabili e durevoli come il vetro e l’alluminio ad esempio, e differenziare quotidianamente e correttamente i rifiuti, in particolar modo se si tratta di materiali speciali. Infine, occhio agli sprechi di cibo: sebbene in Italia questa voce di spreco sia diminuita nel periodo post Covid, ad oggi la quantità di cibo procapite che viene sprecato ogni anno è pari a 65 kg, decisamente ancora troppo elevata.