Ospedale di Tarquinia, una nota di Italia Sovrana e Popolare su ortopedia

Riceviamo da Italia Sovrana e Popolare – Coordinamento Alto Lazio e pubblichiamo

Quindi anche Ortopedia va spegnendosi. Uno dopo l’altro i reparti, taluni d’eccellenza, dell’Ospedale di Tarquinia si arrendono al mancato turn-over per il personale che va in pensione.

Da lunedì non è più possibile prenotare prime visite specialistiche per un reparto che faceva da riferimento per un ampio territorio con numerosi Comuni. La logica della spending review, la demagogia e il vero populismo del risparmio a tutti i costi, prevalgono sulla lezione della pandemia, ovvero l’irrinunciabilità di un Sistema Sanitario pubblico presente e ramificato sul territorio.

Durante l’emergenza sanitaria, quando Belcolle era ospedale Covid, strutture come quella di Tarquinia si sono rivelate strategiche per trasferire altri reparti, onde evitare il propagarsi del contagio in ambito nosocomiale. Ma come nulla fosse accaduto, passata la bufera, riprende imperturbabile l’agenda neoliberista dei tagli di spesa.