Proposte per l’economia a Ronciglione oltre il coronavirus

Riceviamo da Gianni Ginnasi e pubblichiamo

In che modo l’economia di Ronciglione e del suo territorio potranno riprendere con slancio nel dopo-coronavirus?
La prima risposta potrebbe essere che noi tutti ronciglionesi abbiamo le possibilità per far rivivere al meglio una comunità così ricca di cultura e tradizione in un modo più autentico e anche nuovo.
A questo punto, come a rivalutare una libertà riacquisita, dobbiamo essere noi gli artefici di questa nuova era, già sognata e progettata durante il lungo periodo di inoperosità forzata.
E’ stato un po’ come se nella mente di ognuno fosse stato avviato un brainstorming, un elenco di idee, di propositi e progetti che frullano nella testa in attesa del momento più opportuno per realizzarli.
Ma, come si dice, le idee camminano sulle gambe di chi vuole realizzarle e allora, nel confronto costruttivo tra tutti, si devono individuare i legami, il coordinamento, la progettazione più accorta, perché tutte le proposte – per facilitare una ripresa duratura e proficua per la città -riescano alla perfezione e non restino solo idee.
Il mio auspicio è che possa essere anzitutto l’Amministrazione cittadina, il mio Sindaco a distribuire inviti rivolti ai tanti giovani che anche nei momenti più difficili del coronavirus, si sono dimostrati ricchi di iniziative e idee brillanti, a partecipare ad un pubblico incontro in cui mettere a confronto idee e progetti per un rilancio – soprattutto turistico – di tutto il territorio.
E già qualcuno potrebbe obiettare: ma non possiamo farlo, per il rischio di un pericoloso assembramento … Ebbene, qui a Ronciglione c’è veramente qualcosa che altri non hanno: oltre ad una splendida riserva naturale, abbiamo in città anche una sala convegni all’aperto la chiesa di Sant’Andrea, luogo più che mai da rivalutare proprio a questo scopo e con una bella stagione che sta procedendo.
Tanti nostri giovani concittadini si sono già dimostrati portatori di valide idee che se ulteriormente apprezzate e sostenute dall’Amministrazione locale potrebbero rivelarsi come grandi opportunità di sviluppo per tutti. Finora, non si può negare, che nella realizzazione di tante iniziative l’Amministrazione si è posta quasi come un ostacolo nel concedere permessi e autorizzazioni. Oggi, invece, quasi come un padre che vuole valorizzare il figlio, la stessa Amministrazione si dovrebbe far carico dei permessi e autorizzazioni amministrative, azzerandone i costi con un patrocinio, come fosse una propria realizzazione.
Facciamo qualche esempio: con tutte le complicazioni sociali derivate dal coronavirus, una città come Siena non potrà fare il suo Palio, ma quanto a noi, perché non pensare di realizzare il nostro Palio nel verde, organizzando un percorso idoneo nella forra con il pubblico – ben distanziato – in quello che è un anfiteatro naturale che la fiancheggia?
Oppure, perché per una volta non spostarlo lungo la spiaggia di quel bellissimo gioiello che è il Lago di Vico? Saremmo così i primi a poter dire che la nostra tradizione, la nostra storia di cui è intessuto tutto il territorio può continuare anche in una situazione tanto difficile. Un po’ come accadde con gli ussari che, quando non si trovavano i cavalli in seguito al bombardamento, sfilarono a cavallo di una lambretta!
Allo stesso modo non si può pensare di rinunciare ad un’altra brillante iniziativa come il Palio delle Barche, idea realizzata dalla capacità aggregativa e da leader di un singolo ragazzo; in questi anni ha registrato sempre maggiore apprezzamento e meritato successo e con l’associazione rematori che ne è nata, oggi equipaggi ronciglionesi partecipano a gare nazionali. E’ un’altra testimonianza di come a Ronciglione, sia possibile combinare una brillante iniziativa con l’attenzione e il rispetto per un luogo naturale degno di valorizzazione come il Lago di Vico. Nell’attuale contingenza si potrebbe pensare, magari, ad un equipaggio ridotto, su barche più piccole, e con il pubblico – anche qui ben distanziato, ma certamente non meno caloroso e partecipe.
Inoltre, anche tante iniziative culturali realizzate in città, sono scaturite dalla fantasia e dal coraggio di alcuni giovani, come l’artista che ha proposto qualche tempo fa l’installazione di cento video proiettori coordinati a narrare una storia di luci sulle facciate dei palazzi rinascimentali del centro. Ora una simile iniziativa, non costituirebbe certo pericolo di assembramento nell’epoca del coronavirus.
E ancora, quanti sanno che un ronciglionese ha recentemente ristrutturato il Giardino Valdier a Roma (citato dal Sole24ore) ed è la stessa persona che ha in carico, nella nostra zona, l’opera più interessante della Cristianità, vale a dire “l’albero della vita”, la più antica genealogia del Cristianesimo affresco che si trova nella nostra Chiesa di Sant’Eusebio? In quell’area, dal Lago, alle Cartiere e fino, appunto a Sant’Eusebio, si potrebbe progettare un percorso culturale di grande pregio, nel verde di una splendida riserva, magari guidati da quello stesso esperto architetto coadiuvato da efficaci, giovani accompagnatori con il supporto di audioguide.
Non dimentichiamo anche il giovane ideatore del Festival Jazz che ha utilizzato tutti gli spazi della città e i giardini, come fossero sale di ascolto per musicisti famosi giunti da tutto il mondo.
Insomma, se lasciassimo parlare l’arte, la creatività dei nostri ragazzi “applicata” al centro storico e al suo territorio, Ronciglione potrebbe diventare un esempio di “buone pratiche” e dimostrare che, nonostante il coronavirus, ci sono tante potenzialità per vivere socialmente un bel futuro. Certamente, l’individualità di ogni artista che in passato ha cercato il proprio sponsor, senza che ci fosse una costruttiva sinergia e una visione complessiva sul territorio, ha creato sterili contrapposizioni che hanno vanificato delle geniali realizzazioni.
Abbiamo giovani architetti che sono stati premiati a livello internazionale e che potrebbero curare per il Comune l’acquisizione della prestigiosa bandiera arancione assegnata dal Touring Club che porterebbe notevoli riscontri di immagine.
Oppure, a tanti giovani imprenditori della nostra area verde potremmo suggerire degli spazi innovativi per l’apicoltura, a testimonianza della genuina naturalezza del territorio e del paesaggio.
Ancora, per la valorizzazione del Lago e della Riserva, si potrebbe suggerire la Notte Verde con un’articolata serie di iniziative all’aperto, sia per grandi che per bambini, momenti di socialità condivisa anche con il Comune di Caprarola, a riprova di come questa preziosa risorsa nella natura possa diventare una risorsa economica e sociale.
Ronciglione non compare su molte programmazioni o percorsi turistici di livello nazionale, ma un incontro di idee su come progettare un possibile futuro turistico della città, potrebbe sortire ottimi risultati di immagine e valorizzazione. Non dovrebbe mancare, però, il coordinamento fattivo del Sindaco, il supporto della Provincia, della Regione, del Ministero della Cultura, quasi a creare una “sperimentazione” di gestione del territorio nel dopo coronavirus.
I momenti di crisi si possono superare con gli adeguati sostegni economici, ma anche con il desiderio di mettersi insieme, indipendentemente dai “colori” politici, vagliando le tante idee che possono portare beneficio a tutti, con tenacia, coraggio, speranza.

Gianni Ginnasi
già segretario Pro Loco Ronciglione