Semi di Pace, l’Ambasciatore del Belgio in Italia in visita alla Cittadella per la “sosta di memoria”

Riceviamo e pubblichiamo

Lo scorso 9 maggio, presso la Cittadella di Semi di pace, il presidente Luca Bondi ha accolto l’Ambasciatore del Belgio in Italia, S. E. Pierre-Emmanuel De Bauw e la sua gentile consorte per la “sosta di memoria”.

Un incontro molto sentito e partecipato dal diplomatico che si è intrattenuto, nel salone delle conferenze, anche con un gruppo di studenti dell’istituto “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia per dialogare
su tematiche riguardanti il razzismo, la violenza di genere, la guerra in Ucraina, il rispetto, l’integrazione, la pace.

L’Ambasciatore ha poi partecipato alla chiusura del Progetto “Farfalle Gialle” che è nato prendendo spunto dall’esortazione della senatrice Liliana Segre, la quale, ricordando la storia della bambina che,
rinchiusa nel campo di concentramento di Terezin ha cominciato a disegnare farfalle gialle che volano sopra i fili spinati, ha stimolato i giovani “a volare al di sopra dei fili spinati come fossero farfalle gialle”

Terezin era un campo di concentramento infantile dove i bambini vivevano con le loro famiglie svolgendo anche varie attività di svago e questo luogo era usato dalla propaganda nazista come “ghetto modello” per dimostrare al mondo come venivano trattate bene le persone. In realtà anche qui venivano eseguiti tutti gli orrori nazisti e gli adulti, per distrarre i propri figli, cominciarono a far loro disegnare delle farfalle gialle che volavano sopra il filo spinato a significare il desiderio di libertà, un diritto che spetta a noi tutti sin dalla nascita ma che spesso, come possiamo vedere anche oggi con la guerra in Ucraina e con tutte le altre guerre che avvengono in tanti paesi del mondo, non viene rispettato.

Per questo motivo i ragazzi della 3 A CL, appassionati da questa storia e guidati dalle professoresse Manuela Paganelli e Anna Maria Catalani, e dalla ceramista Graziella Senigalliesi, hanno realizzato le “artistiche creazioni” che sono state posizionate, anche dall’ambasciatore e da sua moglie, sopra il filo spinato che circonda il Memoriale della Shoah. Si è così conclusa una mattinata intensa di emozioni e riflessioni importanti sulla nostra Storia e sul nostro presente, sul rispetto e l’amicizia, sul valore dell’integrazione e inclusione.