Sicilia, “apripista” politica e culturale d’Italia?

di Luciano Marziano

La Sicilia apripista della mutazione della situazione e della prassi politiche? Gli ultimi avvenimenti sembrerebbe  confermarlo. Mi riferisco al sollevamento dai relativi incarichi da parte di Rosario Crocetta, Governatore della Regione Sicilia, degli Assessori Zichichi e Battiato. Non è un evento esploso a ciel sereno perché è stato preceduto dalle forti perplessità che, qualche giorno fa, avevano trovato voce nella seguente lettera inviata al Governatore da Ignazio Buttitta, nipote dell’omonimo grande poeta dialettale. Si vuole ricordare che Ignazio Buttitta senior, grazie anche all’amicizia con Matta, più volte è stato ospite di Tarquinia. Questo il testo della lettera, pubblicata il 24 marzo scorso  dal portale on line Ragusa-oggi (qui la fonte) .

”Caro Presidente, Caro Rosario ti prego per questa Santa Pasqua di Resurrezione, regalaci un assessore ai Beni Culturali che abbia la competenza, la sensibilità e l’autorevolezza necessarie a rivestire questo ruolo. Un assessore che invece di lanciare grandi e innovativi progetti e prefigurare innovazioni epocali sappia dare il giusto valore a quello che c’è, che conosca gli uomini e i territori, che sappia accoglierne e comprenderne le istanze, che non consideri il patrimonio culturale una merce, ma un fattore di sviluppo sociale e civile, che consideri il proprio incarico un servizio e non uno strumento, che non si senta un domineddio e che sia libero da ogni servitù “.

Il documento è indiziario dell’urgere della necessità che l’azione amministrativa sia depurata di quei rappresentanti che, se nell’immediato possono prestarsi a gratificanti simulacri delle apparenze, dell’insipiente fare bella figura,  alla lunga si rivelano dannose vanificando anche quel poco o molto di consenso ottenuto. Il riferimento della lettera è alla persona Zichichi qualificato come scienziato e , a quel che se ne sa, di non eccelsa considerazione nel mondo di appartenenza professionale. Meraviglia che Crocetta, uomo di grandi vedute e di coraggiose iniziative, sia cascato nella trappola della rappresentazione. Le recenti prese di posizione, indubbiamente apprezzabili, lasciano un sapore di amarezza perché, ancora una volta, talune decisioni sono assunte solo a seguito di incresciosi incidenti. Ma quanti danni si  verificano nel frattempo e prima che vengano ammainate usurate bandiere di facciata che, purtroppo, sventolano ancora nei cieli d’Italia?