“Sono stato io nel 1990 a fare 13 al totocalcio”

Riceviamo da SuperAbile Viterbo e pubblichiamo

“Sono stato io nel 1990 a fare 13 al totocalcio”. Antonio Sacripanti, svela in esclusiva per le interviste del Bomber Beach il particolare retroscena avvenuto il 18 marzo di 30 anni fa allorquando, insieme al compianto Luca Silvestri, vinse i 130 milioni in palio per il popolare concorso Coni.

“A distanza di 30 anni dal 18 marzo 1990 – afferma Antonio, storico cliente dello stabilimento – ho deciso rivelare il simpatico aneddoto. All’epoca, per ovvi motivi, tenemmo volontariamente la notizia segreta. In paese in molti, venuti a conoscenza della clamorosa vincita, si interrogarono su chi fosse il vincitore, ma noi riuscimmo a non far trapelare nulla. Per tutta la mia famiglia fu un momento di grande euforia”.

Antonio rivela i momenti che precedettero la vincita. “Insieme al compianto Luca – continua ancora Sacripanti – trascorrevamo parte della settimana alla ricerca della combinazione giusta, controllando i risultati delle schedina precedenti. Facemmo un lavoro certosino. Luca in questo era davvero in gamba. Come appresi della vincita? Ricordo che ero alla cresima di mia figlia Stefania e di mia nipote Erika e, tornato a casa per verificare proprio i risultati della giornata calcistica nel tradizionale appuntamento televisivo di 90° minuto, ho realizzato di aver fatto 13. Trascorso un primo momento di smarrimento ho telefonato subito ai miei familiari ignari della vincita. Che nel frattempo si erano riuniti altrove per il proseguo dei festeggiamenti serali. Venuto a conoscenza dell’ammontare della vincita di 130 milioni abbiamo brindato con lo champagne. Fu una combinazione di risultati vincenti. La differenza nella schedina la fecero i risultati di tre doppie di Lazio-Roma, Milan-Inter e Sampdoria-Napoli. Un particolare che ricordo con piacere in quei giorni fu che a Tarquinia tutti si domandarono chi fosse il vincitore. I miei amici ed i miei colleghi chiesero anche a me se avessi informazioni sul fortunato vincitore ma io glissai dicendo di non sapere nulla. Ed anzi risposi di nutrire una certa invidia anche io”.

Un ultimo pensiero Antonio lo riserva alla moglie Anna scomparsa pochi mesi fa. “E’ stato un bruttissimo giorno per me – conclude Antonio -. Ero profondamente legato a lei: 67 anni insieme non si dimenticano facilmente. A causa della pandemia non l’abbiamo potuta salutare degnamente. Ma comunque anche volendo non sarebbe bastata una piazza. Ringrazio in ogni caso tutti quanti ci hanno dimostrato vicinanza ed affetto in questi mesi. Nella vincita al totocalcio del 1990 c’è stata anche la sua mano”.