Tarquinia, Bergonzini: “Il decoro urbano va immaginato e programmato sulla base della conoscenza del territorio”

Riceviamo da Arrigo Bergonzini e pubblichiamo

L’attività amministrativa deve tendere al soddisfacimento delle esigenze future della Città, altrimenti si riduce ad un esercizio sterile di Potere per regolare questioni burocratiche contingenti.

Ricordo in proposito le conferenze e le pubblicazioni degli Arch. Miarelli e Benedetti (redattori illuminati del PRG del Comune di Tarquinia negli ’70) e del Prof. Arch. Paolo Portoghesi negli anni ’80. Uno dei temi ricorrenti riguardava Il decoro urbano, che deve essere programmato ed ancor prima immaginato sulla base della conoscenza del territorio.

Nei quasi tre lustri di attività amministrativa (dalla fine degli anni settanta all’inizio degli anni novanta) ho sempre tentato, insieme a disponibili e capaci compagni di “viaggio”, di attuare tale principio nel momento in cui sono state pensate le Zone PEEP (edilizia economica e popolare) in termini di spazi urbani integrati con tutti i servizi, anziché quartieri dormitorio oggetto di degrado come in molte Città anche limitrofe. Lo stesso criterio è stato adottato quando sono state realizzate le attuali Zone artigianali e commerciali o programmata la Zona Industriale nel punto più lontano dal centro edificato, ma in prossimità dell’attuale raccordo autostradale.

Per ritornare ad un caso concreto di Decoro Urbano (immaginato) mi viene da pensare “con orgoglio” al Parcheggio delle Scuole Elementari. Verso la fine degli anni ’80 tutto lo spazio che va da Porta Garibaldi a Porta Clementina era di proprietà privata, senza vincoli urbanistici-paesaggistici particolari ed in parte
suscettibile di edificazione. L’Amministrazione ritenne di dover porre in essere ogni iniziativa per acquisire tale spazio. Nonostante evidenti difficoltà finanziarie (non era stata ancora inventata l’IMU) e con molta fantasia gestionale riuscì ad acquistare tutto il terreno, impegnando anche risorse future. In mancanza di fondi (esauriti con l’acquisto) fu avviata una prima fase progettuale direttamente con l’Ufficio Tecnico (arch. Sergio Bicchierini), lasciando in eredità alle successive amministrazioni (ai cittadini) il “sogno” di un ampio parcheggio a ridosso delle Mura Castellane, successivamente realizzato con appositi finanziamenti regionali.

Anche l’Amministrazione Mencarini aveva manifestato particolare attenzione per la sistemazione e la fruizione degli spazi urbani, avviando con successo varie iniziative, fra le quali un contenzioso per la rimozione del Distributore di Carburanti sulla Circonvallazione Cardarelli e l’acquisizione (Deliberazione Comunale all’unanimità) del relitto stradale su via Delle Croci di fronte al Distributore “Fanelli”.

L’intendimento era quello di realizzare un percorso pedonale e giardinato, come quello in fase di attuazione, anche se con un maggior numero di posti auto e con una valenza modulare per collegarlo in tempi futuri al “Bucone” ed al possibile vano interrato sottostante il “giardinetto”. Nello spazio stradale di via Delle Croci, invece, era in previsione la realizzazione di una fermata per gli Autobus con tanto di Pensilina e panchine, realizzate gratuitamente dagli “sponsor” pubblicitari, che avrebbero potuto utilizzare la superficie di copertura della Pensilina stessa. Adesso verranno realizzati due “banali” stalli di sosta oraria.

Assolutamente legittimo. Si potrà criticare la destinazione attuale, ma questa potrà essere in futuro modificata. Cosa fondamentale è che quello spazio è divenuto di proprietà pubblica grazie alla visione ed all’impegno dell’Amministrazione Mencarini. Altra iniziativa immediata di natura legale ed amministrativa sarebbe stata quella della rimozione del Distributore della “Clementina”, che impegna inutilmente uno spazio urbano molto importante in virtù di un rapporto concessorio con il Comune che non ha più ragione di esistere.

Come per il Distributore della circonvallazione i costi di rimozione con la bonifica del sottosuolo sono assolutamente rilevanti (varie decine di migliaia di Euro) ed è per questo che le Compagnie petrolifere si oppongono. E’ necessario trovare le giuste motivazioni amministrative e legali, che sono comunque attuabili come dimostrato per l’altro distributore. Basta conoscere, immaginarne i risultati ed agire nell’interesse anche futuro della Collettività