Tarquinia, Celli (PD) attacca l’assessore al Turismo Serafini su sito web e infopoint

Riceviamo e pubblichiamo

Sandro Celli“Assessore Serafini, la sua presenza part time per impegni lavorativi proprio nei momenti più delicati della stagione le impedisce di rilevare situazioni che causano danni ed imbarazzo e sulle quali bisogna intervenire subito”. A parlare è il consigliere d’opposizione Sandro Celli, che incalza il suo successore dopo che lui, in quota PD, aveva ricoperto la carica di assessore al Turismo nell’amministrazone Mazzola.

“La prima – continua Celli – assurda ma vera, è che da mesi, e ormai nel pieno della stagione estiva, non ci si può più collegare al sito “tarquiniaturismo.it”, in quanto è stato rimosso senza essere mai sostituito dal nuovo. Nuovo di cui a tutt’oggi non vi è ancora traccia nonostante siano ormai trascorsi 8 mesi dall’incarico dato alla ditta. Credo che con un impegno di 10.000 euro per realizzarlo, era lecito attendersi qualcosa di strabiliante in tempi molto più brevi. Ciò ha comportato grandi danni di immagine e di promozione. Intervenga subito e ne pretenda l’immediata fornitura e messa on line”.

“La seconda cosa che voglio farle notare – prosegue l’ex assessore – è che l’infopoint sembra stia aperto meno di quanto dovrebbe da capitolato, che il box turistico del porto è sempre chiuso, e che quindi stiamo pagando un servizio che in parte non è erogato. Visto che parliamo  di un servizio strategico per la città, pagato con i soldi dei contribuenti, questo è inaccettabile. Da capitolato il servizio deve essere svolto in fasce orarie diversificate nell’arco dell’anno, variabili negli orari ma non certo nel numero di ore prestate. Bene, con gli orari di apertura giornaliera attuati dal 1 aprile al 30 giugno sono state erogate 500,5 ore a fronte delle 575,5 previste da capitolato. Inoltre il servizio dal 15 giugno deve essere espletato da 2 operatori, mentre spesso, come segnalatoci anche da molti cittadini, è svolto da un unico operatore con una perdita di almeno altre 100 ore. Facendo due conti rapidi si nota che mancano almeno 175 ore di servizio. Se ci aggiungiamo le 183 ore mai erogate per l’apertura di maggio e giugno del box turistico del porto di Civitavecchia, siamo a 358 ore non erogate. Togliendo le 108 ore recuperate con l’apertura dei 24 lunedì nei mesi in cui non era prevista, restano ben 250 ore pagate e non erogate. Per luglio e agosto, tra l’altro, l’orario proposto dalla ditta prevede altre 71 ore in meno e se, come credo, resta ancora chiuso il box turistico del porto, altre 186 ore non saranno erogate, per un totale di 507 ore da recuperare”.

“Non solo le tasse aumentano invece di diminuire – conclude Celli – come promesso in campagna elettorale (vedi tariffa sui rifiuti), ma non si controlla neanche come vengono utilizzati i soldi che i cittadini sborsano. Assessore intervenga subito, e pretenda il recupero di queste preziose ore. Si potrebbe nei mesi di luglio ed agosto, a costo zero, ampliare l’orario di apertura dell’infopoint, e prevedere da subito l’apertura di un infopoint al lido per almeno 5/6 ore al giorno. Così facendo recupererà i soldi dei cittadini e garantirà un servizio migliore ai turisti e alla città”.