Tarquinia, dal Partito Comunista Italiano un documento programmatico per la città

Riceviamo e pubblichiamo

Tarquinia è allo stesso tempo, una Città medievale circondata da mura, ma anche una grande città moderna con una sua identità, spesso dimenticata, e rapporti con il mondo che ci circonda. Il problema dell’occupazione è prioritario in particolare nel momento di crisi economica che colpisce molte imprese, ancor più significativa invece sia per i giovani adolescenti che per coloro che si affacciano all’età adulta che devono confrontarsi anche con le difficoltà a trovare il primo lavoro. Ma altrettanto importanti sono le questioni ambientali, quelle comuni che riguardano il fiume Marta e soprattutto i suoi affluenti. Tutti questi temi vanno affrontati anche rinunciando ad una parte della propria sovranità comunale se ciò significa affrontarli partendo da una prospettiva più ampia magari in collaborazione con i comuni vicini e con un confronto reale con i quartieri. Per tutte queste realtà è d’obbligo un’azione amministrativa autorevole, trasparente sulle scelte e che soprattutto sia partner delle iniziative che vengono proposte.

La funzione dell’ascolto, che non può che partire, appunto, dai quartieri qualsiasi sia l’eventuale fisionomia che questi andranno ad assumere. La nostra storia è questa, la nostra Città è fatta così: ritengo perciò che quei “luoghi fisici”che sono le sedi di quartiere non possano più essere sottoutilizzata con qualche riunione qualche sera al mese ma vadano trasformata nell’”agorà” del quartiere, aperte anche di giorno a disposizione delle iniziative dei giovani ma anche di non giovani, che sono sempre di più le persone che per lavoro (o per assenza di lavoro) hanno bisogno di nuovi spazi di aggregazione. Magari mettendo anche qui si, un segnale wi.fi o magari qualche computer, creando così spazi realmente condivisi in ogni quartiere.

Il lavoro manca e sappiamo tutti che l’amministrazione comunale non può creare posti di lavoro. In compenso però, può fare scelte a favore del sostegno alle imprese ed alla nuova occupazione. Per esempio si potrebbe, da subito, mappare le imprese presenti nella nostra Città e poi incontrarle. Le più significative direttamente, le più piccole attraverso le associazioni di categoria. Quali sono i problemi per i quali l’amministrazione comunale può dare una mano?. Di che professionalità necessitano ? Quali altri problemi affrontano ? Si potrebbe costruire un portale di supporto con tutte le aziende e le loro peculiarità sul sito del comune, si può addirittura pensare ad un ufficio apposito che magari, promuova il fare rete tra le imprese e organizzi corsi di formazione magari anche per aumentare la sensibilità sui temi della sicurezza sul lavoro, sulla lotta all’inquinamento, sullo smaltimento dell’amianto. Si può elaborare un nuovo Piano del Commercio, fatto insieme agli operatori ed alle associazioni che li rappresentano. E potenziare i servizi per i giovani, formazione e ricerca e magari organizzare “il giorno della carriera” a Tarquinia, visto che le aziende ci sono. E se parliamo di temi ambientali non possiamo nasconderci che , dopo il lavoro, i problemi più pressanti che in questi anni sta affrontando la nostra città sono tutti temi ambientali Riqualificazione del fiume Marta,. Dobbiamo pretendere che il nostro comune abbia voce in capitolo sulle scelte che vengono fatte sul nostro territorio. Tutto questo, lungi da giustificare arretramenti, deve portarci invece a fare uno sforzo ulteriore per contrastare i problemi migliorando la sostenibilità ambientale. Cominciando un ragionamento strategico tra i comuni per una gestione dei trasporti pubblici comunali, identificando i punti di interesse: stazioni di interscambio, scuole – che sono il principale utilizzatore – ma anche punti nevralgici per la vita comunitaria, sedi comunali, biblioteche, ospedali, (solo per fare qualche esempio) progettando un sistema che – oltre a tutto questo – non lasci non servite intere zone di Tarquinia. Solo in questo modo il trasporto pubblico diventa realmente alternativo all’uso dell’auto. Ambiente e territorio Localmente dovremmo invece fare uno sforzo per collegare i percorsi ciclo pedonali in Città nell’ottica di favorire una maggiore mobilità sostenibile anche intercomunale favorendo l’accesso al percorso lungo il corso della città. La scuola deve essere al centro dell’amministrazione comunale (pur nei limiti delle proprie competenze) perché serve a formare le nuove generazioni. I. I problemi sono molti e riguardano ambiti molto diversi l’uno dall’altro; edilizia scolastica, sostegno, parità di accesso, mensa, progetti comuni. Tutti sono legati alla disponibilità di risorse (su cui poi torno) ma rappresentano anche una scelta politica. Sulla mensa, a maggior ragione in questi tempi di crisi, bisogna aumentare le fasce di reddito non diminuirle, e sui progetti va data una maggiore attenzione ai progetti di educazione civica, ambientale e di integrazione. Delle esperienze passate un progetto interessante, che metteva insieme civismo e partecipazione, sul nostro territorio, dell’Istituto scolastici che stanno sul nostro territorio il quale – pur non dipendendo dal comune – vanno continuate le collaborazioni a tutti i livelli. Serve un’azione amministrativa che ripristini gli strumenti di studio, ma anche una maggiore azione di cultura della legalità, oggi legata all’azione volontaria di pochi. Per Tarquinia tra le proposte, non sono certo il primo, è quella di ripartire dai beni comuni: partecipazione, lavoro, ambiente e territorio, scuola, legalità, come abbiamo fatto in passato e come continuiamo a fare lavorando insieme per tante battaglie legate alla nostra città e che mettono le persone al centro. Dobbiamo affrontare il problema delle barriere architettoniche, perché una città è davvero vivibile se è vivibile per i più deboli, per chi ha problemi, per chi deve convivere con l’handicap. Ascoltando sempre i cittadini, ci vorrà di più certo, ma le scelte saranno maggiormente condivise. Legalità e sicurezza Qualche proposta Con totale trasparenza, chi non ha nulla da nascondere può tranquillamente condividere, comprese tutte le informazioni sugli atti amministrativi, sugli appalti, su ogni cosa che riguarda la Città perché solo in questo modo i Cittadini possono aiutare l’amministrazione a non compiere errori. Servono certamente maggiori fondi ma oggi, per ottenerli, l’unica soluzione è seguire la strada della maggiore progettualità e di una maggiore assunzione di responsabilità condivisa. Abbiamo visto che la promessa “governando comune, provincia e regione ne possiamo avere dei vantaggi” oltre che essere offensiva per chi crede nella parità dei diritti e non nei favori alle amministrazioni di uguale colore politico, non ha funzionato. Progettualità quindi – magari anche intercomunale – per accedere ai Fondi Regionali ed Europei. Diversi progetti vengono attivati continuamente, molti su temi di carattere ambientale ma non solo. La Comunità Europea prevede diversi strumenti per il finanziamento di progetti locali, oggi drammaticamente sottoutilizzati, come il Fondo Europeo per l’Efficienza Energetica (EEEF), sui temi dell’efficienza energetica e del trasporto pulito, ancora in tema di energia sostenibile il Programma ELENA (European Local ENergy Assistance). Esistono inoltre bandi specifici per le Smart Cities. E’ faticoso e difficile, richiede una revisione al lavoro dell’ente, ma sono tempi difficili ed è necessario essere progettuali e poi, magari, anche mettere a disposizione queste competenze anche della Città, delle imprese e dei cittadini. Come sarebbe opportuno – in tema di controllo e trasparenza – costituire un gruppo preposto all’auditing delle procedure interne nell’ottica dell’ottimizzazione e della trasparenza. Al popolo di Tarquinia propongo non tanto l’ambizione di guidare una coalizione di partiti alle prossime elezioni quanto di mettersi a disposizione insieme a tutti coloro (Partiti, Movimenti, Comitati, Associazioni, semplici cittadini) che vogliono far rinascere la nostra Città da un programma comune, elaborando proposte ed ascoltando, portando ognuno il proprio contributo di idee e di esperienze ma tutti con uguale dignità.

Chiudo chiarendo che gli spunti proposti qui non sono certo né esaustivi né solo miei, sono invece il frutto di una parte delle tante discussioni avute in questi anni con le persone che ho incontrato, del mio partito e non solo. Idee che ho solo cercato di strutturare parzialmente in un unico documento. Ma se davvero vogliamo mettere le persone al centro è necessario che si discuta anche di altri temi, di cui non ho parlato qui perché meno indicati all’azione amministrativa locale e più consoni alla politica nazionale, ma che è necessario affrontare. Temi sui quali auspico una discussione anche nella nostra Città, proprio perché siamo parte del mondo.

Per la federazione di Viterbo del PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Luigi Caria