Tarquinia Futura: “Intitoliamo una via a Bettino Craxi”

Riceviamo e pubblichiamo

L’associazione Tarquinia Futura, che insieme al Pdl e alla Giovane Italia si è molto impegnata nella battaglia per dedicare una via o una piazza agli italiani Martiri delle foibe ed istituirvi cerimonia pubblica ogni 10 febbraio, “Giorno del Roicordo”, ha riscontrato dal diretto contatto con i cittadini l’importante esigenza di aggiornare la toponomastica del paese con nomi fino ad oggi dimenticati.

Può sembrare una cosa di poco conto rispetto ai grandi problemi che la società si trova ad affrontare, ma partendo dalla convinzione che le crisi prima che economiche sono sociali e culturali, è bene tenere a mente che per definire un punto d’arrivo non bisogna dimenticare da dove si parte, quindi la nostra storia ed i protagonisti che l’hanno fatta.

Da qui la necessità di ricordare personaggi ancora considerati dei tabù ma che a loro modo hanno contribuito a fare la storia della nostra ben amata Repubblica, come Giorgio Almirante, Bettino Craxy, Francesco Cossiga, Marco Biagi, Giovanni Paolo II, gli uomini della scorta di Falcone e Borsellino, Peppino Impastato, Norma Cossetto.

Celebrare questi personaggi con una via è un modo per mantenerne vivo il ricordo.

Giuseppe Zanoli firmando la petizione per i martiri delle foibe ha avviato con la nostra associazione un intenso dialogo a tal riguardo, ricordandoci come più volte in questi cinque anni abbia fatto appello all’amministrazione comunale, al sindaco ed al presidente del consiglio comunale affinché si discutesse in consiglio l’eventualità di intitolare una via o una piazza a Bettino Craxi, senza però ricevere risposta.

L’associazione ha deciso di appoggiare la causa dell’amico Zanoli perché ci sembra un’ipocrisia, in un paese come Tarquinia che ha una via intitolata a Palmiro Togliatti, che ha dato cittadinanza onoraria a Yasser Arafat e che ha solidarizzato con Fidel Castro, storcere il naso di fronte alla figura di Craxi, segretario del PSI, un partito glorioso seppur distante dalle nostre posizioni, per molti anni presidente del consiglio, Consigliere speciale per lo sviluppo ed il consolidamento della pace e della sicurezza per l’ONU, statista di doti non comuni, leader apprezzato in tutto il mondo e morto esule in terra straniera.

L’invito, rivolto particolarmente alle liste che si presenteranno a queste elezioni, è quello di fugare ogni pregiudizio dimostrando di essere soprattutto custodi ed eredi della nostra storia e delle nostre tradizioni, prendendo in considerazione nei propri programmi l’iniziativa di abbattere i tabù nella toponomastica locale.