Tarquinia, il 20 settembre l’assemblea annuale della sezione ANPI

Riceviamo dal Comitato di Sezione Anpi e pubblichiamo

Il prossimo 20 settembre alle 18:00, presso la sede de La Lestra, si terrà l’Assemblea Annuale della sezione A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) della nostra cittadina, la sezione “10 giugno 1944”, in memoria del giorno della liberazione di Tarquinia dai nazifascisti.

Ringraziamo sin da ora La Lestra per l’ospitalità accordataci, essendo la nostra sezione ancora priva di una propria sede, di cui peraltro ha fatto richiesta al Comune con risposta negativa. L’Assemblea sarà il momento per
rivedere l’organizzazione e le cariche sociali della nostra Associazione, per accettare nuovi soci, per fare il bilancio delle attività promosse quest’anno e per metterne in cantiere delle nuove per il prossimo. Che si concluderanno, il 25 luglio, con la seconda edizione de La Pastasciutta Antifascista, vista l’accoglienza ed il successo della prima edizione. Cui è mancato – con nostro rammarico – il patrocinio di Comune ed Università Agraria.

Dopo l’otto settembre 1943 tantissimi italiani, di diversa ideologia politica (cattolici, socialisti, comunisti, monarchici, azionisti e liberali), presero le armi per combattere l’occupante nazista ed il regime fascista. Memori dei venti anni di dittatura che, oltre ad aver privato gli italiani della libertà, fu artefice della persecuzione degli avversari politici (imprigionati, costretti all’esilio o assassinati), delle leggi razziali contro cittadini italiani di origine ebraica, della guerra di aggressione prima contro il regime democraticamente eletto in Spagna e, nel 1940, contro Francia, Jugoslavia, Albania e Grecia.

L’Anpi si costituì nel 1944 per conservare la memoria di quanti allora combatterono e morirono (oltre 44mila tra uomini e donne) e, successivamente, per difendere i valori della Costituzione, nata dalla Resistenza: libertà e democrazia, giustizia sociale ed uguaglianza dei cittadini. Valori antifascisti che, oggi, dovrebbero essere patrimonio comune di tutti gli italiani democratici, come accade nelle altre nazioni, e non solo di una parte di essi; ma ciò è dovuto al fatto che non tutti i nostri concittadini, non tutte le formazioni politiche, ritengono di sentirsi eredi di quegli uomini e degli ideali di libertà che li animavano.

Il Comitato di Sezione Anpi