Tarquinia, la denuncia del M5S: “Le casette dell’acqua senza manutenzione”. L’amministrazione le chiuderà per motivi di sicurezza

di Fabrizio Ercolani

tarquinia casetta acquaÈ allarme per le casette dell’acqua presenti su tutto il territorio tarquiniese dove la manutenzione da tempo è assente e le analisi dell’acqua non sono più esposte.

A sollevare la problematica è il Movimento 5 stelle di Tarquinia e l’amministrazione comunale conferma: “Le casette dell’acqua verranno temporaneamente chiuse per problemi di sicurezza non dipendenti dalla volontà di questa amministrazione. Si tratta di un provvedimento atto a tutelare tutti i cittadini visto che tutti i soggetti interessati al momento non si prendono carico della manutenzione e della gestione delle casette. Sono mesi che stiamo monitorando la situazione e cercando di trovare una soluzione che potesse scongiurare la chiusura. Purtroppo problematiche di carattere amministrativo hanno impedito una risoluzione in tempi rapidi della vicenda. Ci auguriamo che in tempi brevi si possa tornare a fornire un servizio utile alla cittadinanza”.

A sollevare il polverone una nota postata sui social dai pentastellati di Tarquinia che afferma: “Vogliamo segnalare ai cittadini che le casette dell’acqua presenti nel comune di Tarquinia sono da tempo privi di manutenzione ordinaria. In attesa dei dati sulla potabilità dell’acqua delle casette, che non vengono più affissi e non risultano pubblicati sul sito della ASL, consigliamo i cittadini di non farne uso. L’acqua erogata potrebbe essere non potabile!”. Secondo una prima sommaria ricostruzione dei fatti sembra che nel novembre 2017 la società affidataria del servizio abbia provveduto a comunicare all’amministrazione comunale ed a Ato, Talete e tutti gli altri Enti preposti, la sua volontà di non proseguire nella gestione pur garantendo per i mesi successivi la manutenzione. Da quel momento è subentrato un rimpallo di responsabilità che ad oggi non ha sortito alcun effetto.

Il servizio era iniziato nell’aprile 2012, in virtù anche dell’emergenza arsenico che era esplosa in quel periodo. La convenzione quinquennale a titolo gratuito era stata siglata nel 2012, e prevedeva l’installazione e gestione di quattro punti di approvvigionamento di acqua potabile per uso alimentare secondo i parametri di legge. Ora a termine della convenzione una situazione di stallo che porterà ad una momentanea sospensione del servizio.