Tarquinia, libri della biblioteca salvati dal macero: spunta un regolamento comunale

(f.e.) Libri destinati al macero e salvati grazie all’intervento dei cittadini: dove l’atto autorizzativo del Comune di Tarquinia ed il placet della Sovrintendenza ai beni Librari della Regione Lazio? Non si placano le polemiche soprattutto sull’iter seguito.

Emerge infatti un regolamento approvato con Delibera di Consiglio n.27 del 16.04.99 che norma le modalità per scartare i libri che fanno parte del patrimonio librario del Comune di Tarquinia e lo fa in maniera chiara e precisa. La delibera regolamentava l’allora biblioteca comunale Dante Alighieri di Tarquinia che si trovava in Via Umberto I ma al momento del passaggio a Palazzo Bruschi e del cambio di denominazione in biblioteca V. Cardarelli non ha subito alcuna modificazione ed è tuttora in vigore.

A sostegno di ciò nel portale trasparenza del Comune di Tarquinia appare la scritta contenuto inserito il 30-08-2013 aggiornato al 07-02-2017. L’articolo 11 della delibera di consiglio cita testualmente: “Il materiale librario, audiovisivo e multimediale non avente carattere raro o di pregio e non depositato nel fondo locale, che per il suo stato di irrecuperabile degrado fisico non possa più assolvere adeguatamente alla funzione informativa, viene scaricato dai registri di inventario, con atto formale dell’organismo deliberante dell’Ente Locale gestore della biblioteca, previo parere positivo della Sovrintendenza ai beni Librari della Regione Lazio, ed inviato al macero o consegnato ad enti benefici”.

Parole chiare che fanno emergere responsabilità ben precise. Responsabilità che partono da lontano e che riguardano dapprima come sono stati conservati i libri nonostante quei locali non fossero idonei. Ora ci sarebbe da chiedersi: chi ha autorizzato il prelievo? Dove è la delibera autorizzativa con il parere della Regione? E quei libri erano tutti catalogati? L’amministrazione comunale sapeva dello scarto come comunicato nella nota intitolata “concluso il lavoro di recupero dei libri della vecchia biblioteca” ma con quale atto lo aveva autorizzato? Ora queste domande dovranno avere una risposta. L’assessore alla cultura Martina Tosoni si è scusata per quanto accaduto “dovuto ad alcune incomprensioni e mancanze di comunicazione interne”, ma oltre ad essere a conoscenza degli scarti, era a conoscenza dei dettami del regolamento?