Tarquinia, Mazzola: “Trasversale, chi i responsabili dei sei anni di ritardi?”

Riceviamo da Mauro Mazzola e pubblichiamo

E bravi, vedo che sono in tanti a prendersi meriti che non hanno. C’è un articolo al giorno di politici che vogliono mettersi in mostra informando i cittadini che finalmente si parte con il primo stralcio funzionale della tanto attesa trasversale SS 675. Ma un po’ di vergogna questa vecchia classe politica ce l’ha?

Una classe politica che ha fatto orecchie da mercante per sei lunghi anni, snobbando la proposta del Sindaco e dell’Amministrazione comunale di Tarquinia presentata a tutte le amministrazioni. La proposta datata 15 marzo 2017 fu presentata pubblicamente e poi inviata ai Comuni limitrofi interessati, all’autorità portuale, alla provincia di Viterbo, alla regione Lazio, al Ministero dell’infrastruttura, ai Sindacati dei lavoratori, ai Sindacati di categoria, ma tutti scettici e con uno slogan: “dove passa passa purché si faccia”.

La più sorda di tutte è stata l ANAS, in prima fila la responsabile del progetto, oggi commissario. Oggi anche il Ministro Salvini dichiara che i lavori finiranno nei termini di scadenza, non si è reso conto che è da molto che sono scaduti i tempi.

Il Comune di Tarquinia analizzando la situazione, consapevole che c’erano troppe difficoltà tecniche e politiche chiese di :
• Abbandonare il progetto del tracciato verde per evidenti difficoltà nella realizzazione e perché su quel tracciato persistevano troppi vincoli, circa 15.
• Le associazioni ambientaliste nazionali e locali presentavano ricorso contro la realizzazione del tracciato verde, valle del Mignone. Era certo che una battaglia a suon di ricorsi in vari tribunali avrebbe allungato i tempi.
• Danni ai molti imprenditori che avevano investito sulla propria azienda la vedevano distrutta dal passaggio della trasversale. Quindi altri ricorsi altra perdita di tempo.

Per questi motivi, il Comune di Tarquinia presentò una proposta alternativa, redatta da tecnici locali, che poteva accontentare tutti e accelerare i tempi di realizzazione. La proposta proponeva la divisione in tre stralci funzionali del progetto chiamato “tracciato viola”. Oggi, dopo lunghi sei anni, si parte con il primo lotto del primo stralcio funzionale del tracciato Viola che permette di aggirare il comune di Monte Romano. L’ANAS ha ripreso il progetto e lo divide in due stralci funzionali. In tre stralci sarebbe stato dare ragione al Comune di Tarquinia, e torto alla politica regionale e all’Anas e a tutte le associazioni. Non lo ammetterebbero mai.

Se ancora non lo hanno capito, per accelerare ancora più i tempi bisogna stralciare e mettere in cantiere anche la parte terminale del progetto, quella che va dalle cave del Pisciarello fino al congiungimento dell’autostrada. Che figuraccia e che danno non aver analizzato e accettato quello che proponeva la mia amministrazione.

Oggi tutti sono in prima fila a petto in avanti a dare la bella notizia. Posso capire il politico anonimo che è capace di uscire allo scoperto solo a pappa fatta, ma coloro che hanno creato il ritardo e quindi il danno non si possono sopportare. Non mi aspettavo che la dignità prevalesse e portasse soprattutto la classe politica di questa provincia e quella regionale a chiedere scusa all’amministrazione di Tarquinia, al territorio e a tutta l’economia danneggiata, ma nemmeno che avessero il coraggio di apparire e annunciare la buona notizia.

Un articolo da far uscire prima delle elezioni regionali, ma la mia cultura e coscienza partitica non mi ha permesso di entrare a gamba tesa in un contesto elettorale. Spero che i cittadini invece di rifiutarsi di andare alle urne, diano la giusta lezione a chi del territorio e delle problematiche dei cittadini se ne è disinteressano a favore del clientelismo per pochi.