Tarquinia premiata per gli stornelli dialettali: Cesare Aloisi e Sergio Andreaus protagonisti a Roma al Premio Scarpellino

Riceviamo e pubblichiamo

Alla ottava edizione del Premio di poesia e stornelli inediti nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2018, svoltasi a Roma il 17 giugno scorso, Tarquinia si è fatta onore per la sezione “Stornelli” con due tarquiniesi che hanno confermato la vocazione della nostra città per la poesia dialettale. Si tratta del prof. Cesare Aloisi, che ne è uscito secondo classificato, e di Sergio Andreaus, presidente emerito dell’Associazione “Tagete”, sodalizio che si occupa di trasmettere le tradizioni artistiche estemporanee, il quale si è guadagnato un encomiabile posto tra i finalisti. Gli stornelli di Cesare Aloisi, “dall’andamento disinvolto e filato”, sono stati giudicati “regolari nella composizione metrica, felici nel lessico”.

La giuria, come sempre, era formata da elementi altamente qualificati.: Cosma Siani, presidente della giuria, docente di lingua e letteratura inglese all’Università di Roma Tor Vergata, autore tra l’altro di “Poesia e dialetto nella Provincia di Roma” e “I poeti della Provincia di Roma, Panorama e antologia”; Sandro Bari, giornalista, direttore della rivista culturale “Voce Romana”; Paolo D’Achille, professore ordinario di Linguistica Italiana all’Università Roma Tre e autore di numerosi volumi e saggi sulla Lingua Italiana e sui dialetti; Francesca Dragotto, professoressa associata nel settore “Glottologia e Linguistica dell’Università di Roma Tor Vergata; Aurora Fratini, fondatrice dell’Associazione culturale “Terzo Millennio”, autrice di 7 commedie in dialetto e vincitrice di numerosi premi di poesia e stornelli; Giorgio Grillo, presidente del Centro Culturale “Lepetit” e dell’Associazione “L’Incontro”; Vincenzo Luciani: fondatore dell’associazione e della rivista “Periferie”, ha pubblicato ricerche sulle lingue locali della Provincia di Roma e del Lazio e varie raccolte di poesia; Franco Onorati, giornalista e direttore responsabile della rivista “Il 996”, edita dal Centro Studi “Giuseppe Gioacchino Belli, del quale è anche amministratore e per il quale cura convegni e pubblicazioni.

Ci piace cogliere l’occasione per offrire ai lettori un breve saggio dell’opera dei due virtuosi artisti locali. Di Cesare Aloisi riportiamo tre stornelli che hanno incontrato il favore della giuria.

LUI – FIORE BEFFARDO

Come te vedo comparì me perdo
e resto abbacinato dar tuo sguardo.

LUI – FIORE DE PRATO

“E dìjelo” ‘gni vòrta me ripeto,
ma me ‘ngarbùjo e nu me scappa ‘n fiato.

LEI – FIORE DE AIOLE

Si te stai zitto me sta bene uguale.
L’amore ‘n cià bisogno de parole.

La sfrontata ironia e la vena derisoria dell’estro cornetano si evincono dagli stornelli di Sergio Andreaus, dei quali citiamo tre esempi.

DONNA – FIORE APPASSITO

Pari ‘n sorcio de fogna ‘mpataccato.
Solo a guardatte me viene er prurito. 

UOMO – FIOR DE BARUFFA

Ma nu lo vedi si quanto sei goffa.
Si nun te dai da fà te fa la muffa.

DONNA – FIORE DE PRUGNA

Unto e bisunto peggio dell’ossogna.
Co te ‘n ce spartirebbe manco ‘n’ugna.

Auspichiamo che Tarquinia continui a ribadire ogni anno il proprio impegno per la valorizzazione della poesia e dello stornello nel nostro illustre e celebrato dialetto.