Tarquinia, una mostra ricorda Matta e l’Etruscu-ludens

Riceviamo e pubblichiamo

Alla fine degli anni ’60, un grande personaggio come Sebastian Echaurren Matta istituisce a Tarquinia l’Atelier Etruscu-ludens, rivolto a rivoluzionare la ceramica tradizionale in chiave creativa. E’ un progetto Utopico destinato al rinnovamento del linguaggio, a sviluppare la ricerca creativa e a incoraggiare la forza rivoluzionaria del laboratorio collettivo. Oggi diversi artisti possono testimoniare l’eredità di quel progetto.

La mostra Etruscu-Ludens: Origini Trasformazioni Mutamenti, curata da Lorenzo Fiorucci e ideata da Luciano Marziano ed in programma dal 4 al 29 marzo presso l’ex Auditorium San Pancrazio, si sviluppa su un duplice binario: da un lato testimoniare l’esperienza di quel decennio creativo attraverso l’esposizione di opere in ceramica realizzate da Sebastian Matta e dall’altro seguire l’evoluzione di Luigi Belli, Massimo Luccioli, Nino Calandrini, che da quell’esperienza trassero indubbiamente una forte motivazione per proseguire in piena autonomia il proprio percorso artistico concretizzando l’Utopia immaginata da Matta.

Il laboratorio ideato da Sebastian Matta è qui documentato nella sua portata storica e innovativa: in un periodo limitato al pensiero unico, debole e spesso omologante, il progetto appare attualissimo ponendosi come possibilità alternativa allo sviluppo e al progresso territoriale dalla forte vocazione artistica e artigianale. Proprio su questo punto e intorno all’analisi di ciò che è stato e alla proiezione futura di ciò che potrà ancora essere l’Etruscu-ludens, si interroga la tavola rotonda organizzata per sabato 11 marzo 2017 alla presenza di Claudia Casali direttrice del MIC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, Giovanni Mirulla editore della rivista La Ceramica Moderna e Antica, Mariano ApaLorenzo Fiorucci e alcuni dei testimoni di quell’esperienza.

Come spiega il curatore Lorenzo Fiorucci: “Si è spesso associata questa esperienza all’Art and Crafts di William Morris o al Bauhaus di Walter Gropius, ma mentre queste si rivolgono all’elaborazione prettamente oggettuale, che affonda le sue radici sul progetto e sulla funzionalità dell’oggetto oltre che sull’estetica, e che trova compimento attraverso un sistema produttivo che coinvolge anche una fase industriale e seriale, l’Etruscu-ludens viceversa parte dall’esperienza fattuale e pratica dei singoli, dalle loro abilità manuali e tecniche che inizialmente stimolati da modelli disegnati da Matta, acquisiscono fiducia nei propri mezzi e tendono ad esprimersi sempre più liberamente al di là dell’oggetto in sé. Inoltre rispetto alle precedenti esperienze l’idea laboratoriale del cileno, si innesta su di una città che preesiste e su di un tessuto artigianale che custodisce conoscenze e tradizioni secolari che necessitano di nuova consapevolezza rispetto alle proprie capacità e rispetto al tempo presente. In questo senso l’Etruscu-ludens ha una connotazione etica e rappresenta un unicum che si differenzia sensibilmente dalle altre esperienze. Nella sua portata utopica il progetto di Matta punta a generare un miglioramento per ogni singolo artista-artigiano valorizzando l’aspetto creativo, tenta inoltre di costruire un senso di appartenenza e un comportamento collettivo di una comunità”.

Etruscu-Ludens: Origini Trasformazioni Mutamenti
Opere di: Sebastian Matta, Luigi Belli, Massimo Luccioli, Nino Calandrini
Un progetto di: Luciano Marziano
A cura di: Lorenzo Fiorucci
Comitato organizzativo: Società Tarquiniense d’Arte e Storia, Comune di Tarquinia.
Orari mostra Tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16.00 alle 19.30
Ingresso libero

Contatti
www.artestoriatarquinia.it
tarquiniense@gmail.com