Tarquinia, Università Agraria: e se si votasse il 4 dicembre?

Non trapela ancora alcuna notizia ufficiale, ma pare che almeno sotto traccia qualcosa sia stia muovendo in tema nuove elezioni all’Università Agraria di Tarquinia. E negli ultimi giorni in città, almeno negli ambienti politici, pare stia girando anche una data possibile: il 4 dicembre prossimo.

Quella d’inizio dicembre sarebbe, infatti, praticamente l’ultima data possibile per far sì che siano rispettati i tempi fissati, dalla Regione stessa, al momento del decreto di nomina dell’attuale commissario dell’Ente, Mario Venanzi, il cui incarico, proprio in base a quanto fissato da quel decreto, ha una scadenza ben precisa: il 31 dicembre 2017. E considerando che l’indizione della chiamata alla urne va fatta 45 giorni prima del giorno del voto, se davvero quella fosse la data prescelta lo si saprebbe, carte alla mano, attorno al 20 ottobre prossimo. Difficile, altrimenti, capire quando si potrebbe votare, considerando che nella primavera del 2018 si voterà contemporaneamente per la Regione Lazio e per le politiche e che, quindi, il voto per l’Agraria non potrebbe certi avvenire in quel frangente.

Mentre le forze cittadine, almeno di facciata, negano di saper nulla sulla possibilità del voto dicembrino, resta da capire chi potrebbe trarre vantaggio da una tale scelta. Dopo la vittoria alle amministrative, il centrodestra parrebbe avere il vento in poppa, ma per la coalizione potrebbe non giovare affrontare così presto un test così pronta sulla propria tenuta interna come sarebbe quello della scelta dei candidati, . Così si spiegherebbe anche l’assoluto silenzio sul tema, quando invece in passato spesso, anche dopo la caduta di Blasi, avevano incalzato sul tema con note e comunicati.

Il PD, invece, deve valutare con attenzione il momento: dopo la disfatta alle comunali, potrebbe vivere l’Agraria come punto di ripartenza, ma deve capire al suo interno se c’è la necessaria compattezza per affrontare una sfida elettorale complicata né più né meno di quella di quattro mesi fa e la disponibilità a ricostruire una coalizione. Per ora, sul fronte di centrosinistra, si parla di un solo nome, quello di Renzo Bonelli.

La novità uscita dalle ultime elezioni – e confermata da una recente conferenza stampa congiunta – è l’avvicinamento Moscherini-Bacciardi: probabilmente nessuno dei due si presenterebbe personalmente ad una tornata elettorale simile, ma è evidente a tutti la sensazione di una possibile cordata comune verso via Garibaldi. Restano, poi, le incognite, dal Movimento 5 Stelle a una Primavera per Tarquinia, se vorranno tentare la candidatura anche all’Agraria.

Solo l’ufficialità di una data, però, inizierà a metter chiarezza su questi punti. In un Ente che è senza presidente da ormai oltre un anno: di fatto, la sede vacante è stata più longeva del periodo di amministrazione Blasi.