#Tarquinia2019, domani il ballottaggio: quando e come si vota

elezioni comunali come si vota

Dopo un mese e mezzo di campagna elettorale, oggi, sabato 8 giugno, giornata di silenzio elettorale in vista del ballottaggio con cui, domani, i cittadini di Tarquinia sceglieranno il sindaco che amministrerà con la sua squadra la città nei prossimi cinque anni. La sfida, dopo i risultati del primo turno, è tra Alessandro Giulivi e Gianni Moscherini: nessuno dei due è ricorso ad apparentamenti con le liste dei candidati esclusi.

Oltre a Tarquinia, sono altri 135 i comuni chiamati al voto di ballottaggio domani: tra questo 15 capoluoghi di provincia (Potenza, Avellino, Ferrara, Forlì, Reggio nell’Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Campobasso, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato, Rovigo), ma anche le vicine Civitavecchia e Civita Castellana.

Le operazioni di voto si svolgeranno domani, domenica 9 giugno: urne aperte dalle ore 7 alle 23. Per votare bisogna presentare la tessera elettorale, rinnovabile presso l’ufficio elettorale del comune di residenza, con un documento d’identità valido.

Dopo la complessità del sistema elettorale di due settimane fa – con possibilità di voto disgiunto e doppia preferenza – la scheda che gli elettori riceveranno domani prima di entrare in cabina pone meno difficoltà.

Saranno, infatti, presenti solamente i nomi dei due avversari, insieme ai simboli delle liste da cui vengono supportati. Per votare bisogna unicamente porre una croce sul nome del candidato scelto: è comunque possibile votare anche per una lista: in questo caso, tuttavia, la preferenza va esclusivamente al candidato collegato ad essa.

Spoglio immediatamente dopo la chiusura delle urne ed il completamento delle operazioni necessarie: già attorno alla mezzanotte e trenta o l’una potrebbe aversi un responso.

Una curiosità: tra i 136 comuni al voto, solo 124 hanno una popolazione sopra i 15.000 abitanti, che giustifica il ritorno alle urne quando nessun candidato raggiunge il 50% più uno dei voti: gli altri 12 sono paesi con meno di 15.000 abitanti in cui, al primo turno, si è verificata la parità assoluta tra due candidati.