Toscana, dagli ambientalisti no deciso al completamento dell’autostrada tirrenica

La Trasversale da una parte, la Tirrenica dall’altra. Due opere che ormai da tempo attendono di essere completate così da rendere scorrevole la viabilità ma che ad oggi sono ancora ferme al palo. Lavori iniziati ma ancora non conclusi a causa di pareri discordanti le battaglie degli ambientalisti per adeguare i progetti per la tutela della flora e della fauna. Questa volta a finire sotto i riflettori, ancora una volta, è stata l’autostrada Tirrenica, i cui lavori, nel Lazio si sono fermati a Tarquinia.

Le associazioni ambientaliste di far completare l’autostrada non ne vogliono sapere, tanto che ieri, all’assemblea pubblica che si è svolta a Capalbio hanno chiesto l’adeguamento della via Aurelia. A questo scopo hanno già predisposto e consegnato al Capo di Gabinetto del Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Graziano Delrio, un documento di cinque punti dove hanno spiegato i motivi del loro no, puntando sostanzialmente a delle mancanze, come ad esempio gli studi per individuare l’alternativa più sostenibile (mai resa nota) o come l’assenza del piano economico e finanziario degli interventi (mai presentato) da parte di Sat e il protocollo d’intesa Mit/Sat/Aspi/Regioni del 13 maggio 2015 mai diventato operativo. L’obiettivo è quello di ottenere da parte di Anas uno studio dell’intera tratta dell’Aurelia da Grosseto a Tarquinia, con priorità di intervento e finanziamento per i tratti maggiormente critici e insicuri a due corsie. In base alle problematiche riscontrate nella realizzazione della Tirrenica, dunque, gli ambientalisti chiedono di puntare sul progetto di adeguamento dell’Aurelia da Grosseto a Tarquinia e di revocare con delibera del Cipe l’affidamento in concessione a Sat e indicare Anas quale soggetto aggiudicatore. In questo modo, per gli ambientalisti, Anas sarebbe legittimata ad intervenire sulla risistemazione dell’Aurelia. Per ultimo, gli ambientalisti, inoltre, chiedono di destinare in modo progressivo le risorse pubbliche disponibili a quei tratti dell’Aurelia più pericolosi, come ad esempio quelli a due corsie del territorio di Capalbio.